College Football: Ohio State conquista il National Championship, vana la rimonta di Notre Dame
Al Mercedes-Benz Stadium di Atlanta Ohio State si impone per 34 a 23 su Notre Dame.
L’incontro ha visto un iniziale strapotere dei Buckeyes, che si erano addirittura portati sul 31 a 7 (24 punti di vantaggio) a metà del 3° quarto.
Dominio dovuto in larga parte ad un attacco fin troppo libero di lanciare, con il QB Will Howard in stato di grazia capace di lanciare ben 13 completi di fila.
Notre Dame dopo il bello e fruttuoso primo drive non ha saputo trovare alternative offensive se non correre con il QB Riley Leonard. Ovviamente dopo i primi minuti i Buckeyes hanno iniziato a concentrarsi sul difendersi dagli scramble di Leonard con la conseguenza che l’attacco di Notre Dame si è bloccato.
Ad inizio del 3° quarto i Fightingh Irish, dopo essere stati fermati nuovamente sulle proprie 33, provano la carta della disperazione con un Fake Punt. Il lancio di Steve Angeli (QB Backup) per il WR dello special team Jordan Faison è incompleto.
Sembra un destino ormai segnato per Notre Dame, ma sotto di 24 punti Coach Freeman, finalmente, sembra decidersi per un’impostazione più aggressiva. Passaggio dopo passaggio riescono a costruire un drive vincente, con il grande e decisivo apporto del WR Greathouse che con una ricezione da 34 yard trova il TD. 31 a 15 grazie alla positiva conversione da 2.
Si entra nell’ultimo quarto con il possesso per i Buckeyes che con Egbuka sembrano trovare l’azione definitiva. Con una reverse il WR trova un guadagno di ben 24 yard, ma prima di concludere la sua corsa il LB Drayk Bowen riesce a fargli perdere il controllo dell’ovale che viene prontamente ricoperto dal freshman LB Kyngstonn Viliamu-Asa.
Sono appena passati 20 secondi dall’inizio del 4°quarto e il divario, che sembrava incolmabile, non appare più così, in fondo 16 punti sarebbero 2 segnature (con 2 pt conv.)
Con una serie di ottimi passaggi di Riley Leonard, tra cui un 4° e 5 convertito con la ricezione di Greathouse, si arriva ad 8 yard dalla endzone avversaria. Dopo però 3 tentativi infruttuosi, tra cui una corsa con perdita di 1 yard di Leonard, inspiegabilmente l’Head Coach Freeman va per il Field Goal. Stupiti anche i difensori di Ohio State che infatti si schierano in formazione difensiva regolare. 3 punti che non servirebbero a niente perché 13 o 16 punti sono pur sempre 2 segnature di distacco. Un eventuale TD avrebbe definitivamente dato l’inerzia agli Irish e messo in crisi tutta Ohio State. Alla fine il Field Goal neppure arriverà perché il palo nega anche gli inutili 3 punti.
Rayn Day Head Coach di Ohio State, capito il pericolo, si muove più conservativo e dopo una serie di corse poco convinte deve andare al punt.
Il tempo è poco, solo 6 minuti, ma Leonard dopo alcuni passaggi, agevolati da una difesa dei Buckeyes troppo arretrata, pesca nuovamente le mani giuste di Greathouse che realizza il suo secondo TD e grazie alla conversione da 2 portano il punteggio a -8 punti, 31 a 24.
La pressione adesso è nelle mani di Will Howard e nelle chiamate offensive dell’OC Chip Kelly.
2 minuti e 45 secondi, 3 e 11 per Ohio State, siamo sulle loro 34 yard. Will Howard riceve lo snap, arretra, attende qualche istante e lancia profondo, dove Jeremiah Smith è lì pronto a ricevere il pallone della vittoria. Ricezione e guadagno di 56 yard che decretano la giocata che chiude il match.
Il tempo di mangiare gli ultimi secondi sul cronometro e il FG del Kicker Jayden Fielding porta sull’irrangiungibile più 11.
E’ trionfo di Ohio State che alza il National Championship. Per Notre Dame resta il rammarico per una rimonta a cui hanno forse poco creduto e che è risultata vana.
Il match ha visto una Notre Dame forse confusa nelle proprie idee, sia nel modo di difendere che nel modo di attaccare per gran parte della sfida.
Marcus Freeman ci ha capito veramente poco e molti sono gli errori commessi. A partire dal fake punt ad inizio del 3° quarto, dove forse era meglio provarci direttamente con l’attacco oppure, visto il tempo ancora disponibile, andare al punt e riprovarci con la difesa a riconquistare la palla.
Ancora più grave e quasi inconcepibile la scelta del Field Goal quando a sole 9 yard c’era la possibilità di cambiare la partita. Inoltre erano inutili quei 3 punti perché avrebbero tenuto Ohio State comunque in vantaggio di 2 segnature.
Si è dimostrato anche deleterio non cercare con maggior convinzione il passing game durante il primo tempo, quando poi si è visto che la difesa di Ohio State era tutt’altro che impenetrabile, soprattutto con Greathouse in magnifica forma.
Riley Leonard ha disputato un buonissimo incontro, le sue corse nel primo drive sono state determinati e nel finale ha saputo lanciare ottimamente seppur sotto pressione.
Greathouse il WR di Notre Dame è stato senza dubbio l’arma decisiva per la rimonta, le sue ricezioni sono state magnifiche ed è stato imprendibile per le secondarie dei Buckeyes.
La difesa degli Irish ha sicuramente sbagliato approccio, non riuscendo mai a mettere una vera pressione su Will Howard che ha potuto così lanciare senza fretta e scegliere con attenzione i propri bersagli. 13 passaggi completati di fila ne sono la riprova.
Rayn Day l’Head Coach di Ohio State si porta a casa il titolo di campioni Nazionali, togliendosi di dosso le numerose critiche (anche mie) sulle sue stagioni a Columbus. Anche in questa finale, come in tutte le precedenti sfide di questi playoff, ha dimostrato di aver preparato alla perfezione la partita. Solo nel finale è sembrato un po’ impaurito dal rovinare tutto e l’atteggiamento conservativo del secondo tempo ha rischiato di dare il via alla rimonta quasi impossibile degli Irish.
Per il resto stagione perfetta, ovviamente non quando affronta Michigan.
Will Howard semplicemente magnifico. Il ragazzo non è mai apparso come l’arma in più di questi Buckeyes, ma in questa partita ha rasentato la perfezione. Come già detto 13 passaggi consecutivi completati (nuovo record per un National Championship) 17 su 21 alla fine con 81% di completi, 231 yard lanciate e 2 TD Pass, 57 yard su corsa (alcune delle quali decisive) e ciliegina sulla torta il lancio da 56 yard per Jeremiah Smith che ha chiuso l’incontro.
Quinshon Judkins il RB di Ohio State è risultato decisivo al fini del risultato con i suoi 3 TD, di cui 2 su corsa e uno su ricezione. 100 yard corse e 21 ricevute, una finale da protagonista.
Jeremiah Smith True Freshman si è preso la giocata decisiva per le sorti della finale. Un talento purissimo che potremo ammirare ancora per altre 2 stagioni, prima che vada a dettar legge anche tra i Pro. Un fenomeno come difficilmente si vedono alla sua età e che può senza dubbio ambire all’Heisman per la prossima stagione, nonostante una schiera di QB favoriti al premio.
Chiudo ringraziando chi ha letto e seguito L’intecetto.it in questi articoli sul College Football, è stata un’altra avvincente stagione Collegiale. Ringraziandovi e sperando che L’intercetto sia ormai diventato un punto di riferimento per seguire il College Football in Italia.
Fabio “Bembo” Bertini - L’intercetto.it
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