NFL: Conference Championship - Analisi e Commenti

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Saranno ancora una volta i Chiefs a volare al Super Bowl, il quinto nelle ultime sei stagioni. La vittoria, meritata, su degli incompiuti Bills per 32 a 29 ci racconta l’ennesimo Championship della AFC dove vi è un unico padrone ormai da anni ed è Kansas City.
Come spesso capita dopo ogni vittoria dei Chiefs ci sono polemiche sulle chiamate arbitrali, ma quelle le vedremo dopo perché a mio avviso è inconcepibile presentarsi all’Arrowhead con così poche idee e pensare di spuntarla. Che siano i Bills o i Ravens di turno quello che sembra emergere è sempre la partita perfetta dei Chiefs (o comunque la migliore della stagione), mentre dall’altra parte i vari Josh Allen o Lamar Jackson finiscono per palesare i loro limiti.

Buffalo ha la grande responsabilità di aver sbagliato nel momento topico della partita, ovvero quando i Chiefs hanno iniziato il secondo tempo con 2 punt consecutuivi. Sul 22 a 21 per Buffalo era il momento per gli ospiti di dare il primo vero cambio di inerzia. Invece, dopo un precedente drive ottimamente mosso dalle corse di Cook, si sono nuovamente bloccati con pass corti dove per tutta la partita è stato evidente che la difesa dei Chiefs riusciva ottimamente a difendersi.
Dopo aver superato, a fatica, un 4° e 1 sulle 50 yard, 4 play dopo i Bills erano nuovamente di fronte al dilemma di come giocare un down decisivo. Ancora una QB Sneek/Tush Push, ma o sei gli Eagles che riescono quasi a conquistare in automatico il primo down con quella giocata oppure andava provato qualcosa di diverso, dato che già pochi secondi prima avevano rischiato il fumble. Invece niente, ancora Allen a sfondare centralmente e conquista del down affidata alla vista degli arbitri e al loro spot dell’ovale. Qui si può essere in disaccordo o meno sulla decisione, per me era primo down, ma senz’altro quel drive si poteva ed andava giocato meglio.
Dall’altra parte Mahomes non sbaglia un colpo in queste partite e in 5 azioni sono nuovamente in vantaggio con la corsa di Patrick da 10 yard in endzone.
Anche in questo caso pesano molto le colpe di Buffalo, che per tutta la partita non ha messo un uomo in spy, sulle azioni importanti, a chiudere le possibili corse di Mahomes. Alla fine saranno 11 per 43 yard di guadagno e 2 TD su corsa.
Sì Buffalo ha fermato Kelce per tutta la partita, ma non ha fermato gli scramble di Mahomes, non certo un fulmine nel correre, ma che costantemente tutti si dimenticano di fermare e che nei momenti chiave è spesso la scelta del play calling di Kansas City.
Altro episodio in cui i Bills hanno palesato evidenti limiti di game plan è stato sull’ultimo e decisivo turnover on downs. Quello del drop di Dalton Kincaid, la colpa non la do assolutamente al TE, un errore che ci può stare, ma alla OL di Buffalo che si è fatta perforare almeno da 3 uomini nella più classica delle chiamate difensive di Steve Spagnuolo, ovvero i Blitz. Ecco che Allen si trova già pressato appena ricevuto lo snap e non può far altro che spararla, senza tanta precisione, in avanti per Dalton Kincaid.
Insomma a mio parere c’era tanta confusione nel playbook dei Bills impostato per questa sfida. Già ad inizio del match il primo drive aveva dato brutti segnali con un 3 and out che evidenziava la mancata scesa in campo, con la testa, dei Bills.
Sul 10 a 14 è poi arrivata la ricezione di Xavier Worthy, una catch tanto discussa che difficilmente smuoverà le persone dalle proprie convinzioni. Ricezione? Incompleto? A mio avviso era incompleto perché al momento in cui la palla tocca il terreno, non vi è il possesso evidente dell’ovale da parte di Worthy.
Cook il RB dei Bills è forse tra le poche note positive della prestazione di Buffalo. A mio avviso andava sfruttato maggiormente. Sia con le corse, solo 13 per comunque 85 yard e 2 TD, sia nei pass.
Allen esce di nuovo sconfitto contro i Chiefs 0-4 nelle sfide contro di loro ai playoff. Un match in cui non è arrivato l’intercetto solo per fortunate situazioni. Nel primo drive c’è andato vicinissimo in 2 occasioni e altre durante l’incontro.
I Chiefs si confermano di essere i degni eredi dei Patriots di Brady, perché capaci, come loro, di creare una dinastia, e spesso gli avversari sembrano partire già sconfitti nella loro testa, più che a livello di qualità del roster. Penso che ormai solo altre franchigie ed altri QB diversi da quelli di Bills e Ravens potranno, in futuro, affrontare Kansas City a mente sgombra e senza il pensiero della sconfitta in testa.
Mahomes pur non entusiasmando, rispetto agli anni passati, ha dimostrato, nelle ultime 2 stagioni, di saper essere ancora l’uomo decisivo nei playoff e colui che è capace di farti vincere la partita, se gli si presenta l’occasione.

Finisce il sogno dei Commanders che contro gli Eagles hanno trovato un muro troppo alto anche per loro.
Il risultato finale di 55 a 23 è pesante, ma dimostra effettivamente due valori diversi in campo.
Gli Eagles si sono dimostrati una vera e propria corazzata. Difensivamente devastanti e con poche sbavature hanno devastato il passing game di Washington portando la percentuale dei completi di Jayden Daniels al minimo stagionale. Comunque Daniels per essere al suo anno da Rookie ed essere a giocarsi un championship ha dimostrato di saper reggere la pressione meglio di veterani con MVP annessi.
Semplicemente Washington ha trovato una squadra più forte, dove la difesa li ha imbrigliati ed in attacco il fenomenale Saquon Barkley ha costruito l’ennesima partita da MVP. Pensare che i Giants abbiano lasciato andare un RB di tale levatura ai loro rivali è tanto assurdo quanto fa capire come spesso nelle franchigie il principale problema arrivi dall’alto, siano essi GM o proprietari.
Jalen Hurts è stato sicuramente co-protagonista della prova dell’attacco di Philadelphia. Le sue Tush Push gli hanno consegnato 3 TD su corsa, che ne fanno il QB con più TD corsi nei playoff (9) e terzo in tutta la storia NFL (55). Nel Championship però ha saputo anche lanciare bene trovando ricezioni e yard nelle affidabili mani di Goedert, Brown e Smith.
Purtroppo la sfida per il titolo della NFC è stata poco avvincente con il finale già ampiamente scritto fin dal 3° quarto.
Per i Commanders dopo il TD del 23 a 34 sono arrivati 2 turnover on downs, 1 intercetto ed 1 fumble.
Ai tifosi Commanders restano le belle prestazioni della stagione, un QB su cui puntare e tanta esperienza fatta a dei playoff che non pensavano nemmeno di raggiungere ad inizio anno.
Gli Eagles, con una stagione ottima, raggiungono il Super Bowl e adesso li attende il rematch del Super Bowl di 2 stagioni fa, con più maturità, un miglior roster ed un Saquon MVP Barkley a fare la differenza.

Fabio “Bembo” Bertini - L’intercetto.it

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