NFL: Wild Card Playoff - Analisi e Commenti
I Packers terminano mestamente i loro playoff con la sconfitta per 22 a 10 contro gli Eagles.
Sono stati soprattutto gli episodi a condannare Green Bay. Il fumble sul ritorno del kickoff ha certamente pesato, visto che anche grazie alla favorevole zona di campo ha concesso il drive del TD iniziale a Philadelphia. Fumble oltretutto ricoperto da Jeremiah Trotter Jr. in modo non così evidente. Dalle immagini nei primi replay avrei dato la palla ai Packers.
Per il resto della partita è stata una strenua difesa di Green Bay che ha fermato e costretto Philadelphia a calciare.
In grande spolvero Josh Jacobs, buone le sue corse e fantastica quella del TD che sembrava (in versione ridotta) la Beast-Mode Run di Marshawn Lynch.
E ora veniamo al grande sconfitto e delusione della partita, ovvero Jordan Love. Zero TD e 3 intercetti orribili uno peggiore dell’altro che hanno reso impossibile ogni speranza di rimonta per i Packers. Che Love sia un QB incline all’intercetto è risaputo, ma solo 12 mesi fa parlavamo di una sua maturazione, di un QB su cui Green Bay poteva puntare per il dopo Rodgers. Ecco 12 mesi dopo io ho più dubbi che certezze su di lui. L’unica cosa che ha da QB top 3 è il contratto. 55 milioni a stagione sono una bestemmia nei confronti di gente come Mahomes, Allen, Lamar e Burrow. Ma si sa ormai basta una partita buona ai playoff e aver il rinnovo da fare appena dopo, che i GM si calano le braghe e firmano contratti che pochi mesi dopo li fanno pentire amaramente di averli offerti.
Quindi complimenti a Love e soprattutto al suo agente. Per il resto se pensavano di aver trovato il sostituto di Rodgers, come accadde con lo stesso Rodgers con Favre, siamo veramente fuori strada. Comunque non è l’unico in questi playoff, nelle prossime righe leggerete di un altro QB overrated.
Nonostante una bella prova dei Broncos il risultato finale parla di una vittoria netta dei Bills per 31 a 7.
Nessuno pretendeva che Denver riuscisse a battere Buffalo che sono una, se non la, squadra più in forma del momento. Il risultato come detto è anche troppo severo per i Broncos, che tutto sommato hanno ben difeso, costringendo più volte i Bills a scegliere il Field Goal nonostante fossero arrivati in redzone. In attacco Bo Nix seppur lanciando solo 1 TD Pass (lancio sul profondo ad inizio partita spettacolare) ha dimostrato maturità e personalità. In diverse occasioni sono stati dei drop clamorosi dei ricevitori a chiudere anzitempo i loro drive. In 4 occasioni poi Bo Nix ha scelto di andare in scramble e con ottimi risultati, dimostrando ancora una volta di essere un QB veramente completo.
Va anche ricordato che Denver a fine primo tempo ha fallito il Field Goal del possibile pareggio quando il risultato era sul 7 a 10.
Buffalo dal canto suo può essere soddisfatta non solo del risultato, ma anche di come siano stati capaci di mantenere la calma anche quando sembravano un po’ bloccati in redzone.
Josh Allen ha fatto una bella partita pur senza fare cose trascendentali. Non era necessario forzare e si è tenuto così lontano dai guai.
Ottima invece la prova del RB James Cook che ha chiuso con 120 yard e 1 TD. Cook è stato una vera spina nel fianco per la difesa di Denver.
Da sottolineare la prestazione di Damar Hamlin che ha coperto bene il profondo ed è arrivato vicinissimo ad un intercetto, che sarebbe stata la ciliegina sulla torta di una bellissima partita.
Sconfitta forse inaspettata per i Vikings che escono prematuramente dai playoff per mano dei Rams per 27 a 9.
La sfida, giocata nello stadio degli Arizona Cardinals e non a Los Angeles vittima di tremendi incendi, è stata una mattanza della difesa dei Rams nei confronti di Sam Darnold. Ben 9 i sack subiti dal QB dei Vikings e una pass rush costante che ha messo in grossa difficoltà tutto l’attacco di Minnesota.
I Vikings dopo una stagione meravigliosa e chiusa con un record di 14-3 devono già dire addio ai loro sogni di gloria in questi playoff.
Minnesota replica così la stagione 2022 anch’essa chiusa con una ottima regular season 13-4 e terminata già alle Wild Card, quella volta per mano dei Giants.
I Rams si ritrovano così, dopo un inizio di stagione disastroso, ad accedere al Divisional, in cui dovranno affrontare gli Eagles in una sfida, a mio avviso, tutt’altro che scontata.
Un plauso per la bella vittoria va certamente alla difesa di Los Angeles e senza dubbio anche al QB Matthew Stafford (19/27 - 209 yard - 2 TD) e al Head Coach Sean McVay che ha di nuovo portato ai playoff i Rams in una stagione complicata e con sogni di giungere almeno al Conference Championship, dovesssero batte gli Eagles.
Alla vigilia di Washington at Tampa Bay i pronostici erano molto incerti e anche la partita ha confermato l’equilibrio tra queste 2 franchigie. È stato certamente un match entusiasmante, soprattutto nel secondo tempo.
Il 3° quarto è iniziato sul 10 pari e da lì è stata una sequenza di cambi al comando dell’incontro.
Tra la fine del 3° e l’inizio del 4° quarto c’è stata la possibilità per rompere l’equilibrio. Prima il Turnover on downs dei Commanders, poi il fumble sullo snap di Baker Mayfield ricoperto da Washington. Questi episodi potevano cambiare il finale ed invece la parità è giunta fin quasi alla fine.
Il drive finale dei Commanders, ben alternato tra i Pass di Jayden Daniels e le corse di Ekeler, ha permesso di arrivare in un’agevole posizione per il Field Goal e di mangiare tutti i 4 minuti e mezzo che vi erano sul cronometro.
Il Kicker Gonzalez ha poi realizzato, con brivido, il calcio da 37 yard. Per un momento il cuore dei tifosi di entrambe le squadre si è bloccato quando l’ovale calciato dal Kicker ha fatto il classico suono “Doink” sbattendo sul palo. Un attimo dopo però gli stati d’animo sono totalmente cambiati per i tifosi dei due team quando la palla è entrata tra i pali. Pochi centimetri e sarebbero stati overtime e chissà magari a trionfare sarebbero stati i Buccaneers di Mayfield.
Jayden Daniels con un’ottima performance diventa così il 4° QB Rookie a vincere la sua prima partita di playoff fuori casa. Prima di lui vi erano riusciti solo Joe Flacco, Mark Sanchez e Russel Wilson.
Baker Mayfield, dopo una stagione deliziosa, non ha avuto il finale che si meritava. Fuori al Wild Card per un field goal allo scadere. Un peccato, come un peccato aver lanciato così poche volte rispetto agli standard di Baker. Questo 2024 resta comunque un anno di grande rivalsa per un QB troppo velocemente bollato come flop.
La sfida tra i Texans e i Chargers si è chiusa con la netta vittoria della franchigia Texana per 32 a 12, ribaltando così i pronostici che vedevano Los Angeles favorita, nonostante il fattore campo contro di loro.
Nell’analizzare la sconfitta dei Chargers, non posso non parlare e criticare la prestazione di Justin Herbert.
4 intercetti sono troppo, qualunque attenuante gli si possa dare. I problemi nella linea offensiva sono innegabili, il pacchetto ricevitori (escluso McConkey) non è dei migliori, ma nonostante ciò da Herbert mi aspetto molto di più. A mio avvisto in molti sono ancorati alle convinzioni fatte su di lui dopo le sue prime 2 stagioni di NFL, quando fece sicuramente ottimi numeri. Adesso però siamo alla sua quinta stagione NFL, e sabato era il suo secondo match di playoff in carriera. Quindi posso accettare la sconfitta, ma non posso accettare che da lui arrivi la causa principale della disfatta. In molti credono che lui sia l’unico faro dell’attacco dei Chargers ed invece l’unica perla di quel reparto sembra essere il rookie WR McConkey.
La prestazione negativa di Herbert non sta solo nei 4 intercetti lanciati, di cui 3 esclusivo colpevole, ma anche nella bassa percentuale di completi, 14 su 32 ovvero al di sotto del 50%.
Non solo lui ha da combattere contro una OL che non riesce a proteggerlo, e lui fuori dalla tasca e/o sottopressione va in confusione, perde molto del suo potenziale. Questo voler difendere Herbert posso capirlo, ma non capisco allora perché non c’è lo stesso riguardo nei confronti degli altri QB quando fanno partite disastrose. In più stiamo parlando di un QB che percepisce ben 52,5 milioni a stagione per 5 anni, più dei vari Mahomes, Allen e Lamar Jackson. Certo un QB come Prescott ne prende di più ed infatti è criticato per lo spazio salariale che occupa anche in relazione alle sue prestazioni (come giusto che sia).
Comunque prossimamente quando ci saranno ranking dei QB smettiamola di mettere Herbert subito dopo ai fenomeni come Mahomes, Burrow, Allen e Jackson, perché è ben lontano da questa categoria di fenomeni e non è nemmeno il primo dei “normali”.
L’inizio della partita aveva comunque visto un miglior approccio da parte dei Chargers, tant’è che si trovavano avanti 6-0 fino a 2 minuti dal termine del 2° quarto. Infatti Houston tra punt (tra cui un paio di three and out), un fumble e un intercetto aveva veramente fatto ben poco. Poi come per magia, su un 3° e 16 nelle proprie 17 yard, dopo uno snap sbagliato Stroud recupera l’ovale, si muove verso l’esterno e lancia al WR Xavier Hutchinson, che tutto solo riceve per un guadagno di 34 yard e la conseguente chiusura del down. Una giocata che svolta la partita, il drive infatti si conclude con il TD che dà il primo vantaggio ai Texans. Da lì in poi la partita prenderà la strada di Houston regalandoci uno Stroud versione 2023.
I Ravens si impongono per 28 a 14 contro gli Steelers dimostrando di essere una seria candidata al Super Bowl.
Prestazione eccellente di Lamar Jackson che ha imbastito, soprattutto ad inizio partita dei drive perfetti, di cui è stato l’attore principale sia con buoni passaggi che con ottime corse personali.
La pur ottima difesa di Pittsburgh è sembrata in balia dell’attacco di Baltimore e il 21 a 0 dopo il 1° tempo ne è la riprova.
Ovviamente la difesa degli Steelers non è stata certo aiutata dal proprio attacco che non è riuscito a stare in campo a lungo nei primi due quarti, costringendo i compagni della difesa a restare troppo a lungo in campo. Nel primo tempo circa 21 minuti di possesso per l’attacco di Baltimore e solo 9 per quello di Pittsburgh.
Nella ripresa, complice anche un atteggiamento più conservativo dell’attacco dei Ravens, c’è stata la possibilità per gli Steelers di riaprire il match. Mi riferisco soprattutto ai 2 punt di Baltimore tra la fine del 3° e l’inizio del 4° quarto. In quel momento Pittsburgh aveva la possibilità di rientrare, ma un punt prima e un Turnover on Downs dopo hanno precluso ogni barlume di speranza di rimonta.
Per Pittsburgh la stagione si chiude così con la 5a sconfitta consecutiva, dopo le 4 nel finale di stagione. In più non vincono una partita di playoff dal 2017, con il 18 a 16 contro i Chiefs, da quel momento 6 sconfitte.
Inutile dire che agli Steelers anche questa sconfitta coincide con un running game che non funziona. Servirà, in vista della prossima stagione, di rivedere playbook e roster per migliorare un reparto da sempre fondamentale nel gioco di Pittsburgh.
Se per Baltimore Lamar prende le prime pagine, non va dimenticata la prova eccellente di Derrick Henry con 186 yard in 26 portate e 2 TD.
Fabio “Bembo” Bertini - L’intercetto.it
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