College Football: Il meglio di Week 13

Il penultimo week della stagione regolare ha regalato diversi risultati a sorpresa e alcuni verdetti in vista delle finali di Conference.

La sfida di Big Ten tra Indiana (5) at Ohio State (2) si è rivelata poco equilibrata e il risultato finale di 38 a 15 per i Buckeyes ne è la conferma.
Gli Hoosiers si presentavano a questo importante appuntamento ancora imbattuti, ma la sconfitta pesante che hanno subito ha messo in luce tutti i loro limiti, che finora, anche grazie ad un calendario favorevole, erano rimasti nascosti.
Indiana ha pagato a caro prezzo i molti errori commessi, come il fumble del QB Kurtis Rourke, o il muffed del punter che dopo lo snap non ha saputo tenere la palla per calciare ed è finito per perdere 28 yard consegnando il possesso ad Ohio State a poche yard dalla endzone. Sempre il QB Kurtis Rourke si è dimostrato non all’altezza della sfida lanciando, spesso male, anche a causa di una OL incapace di contenere la pass rush dei Buckeyes.
Alla luce della netta disfatta degli Hoosiers adesso corrono il rischio di scivolare fuori dalla zona playoff, visto che la commissione del CFP (College Football Playoff) potrebbe valutare molto negativamente il loro unico match contro una squadra del ranking.
Missione compiuta per Ohio State che con questa vittoria si riporta al secondo posto della Big Ten, pronta a sfidare nel Championship Oregon per un rematch che può valere il bye al primo turno dei playoff.
Nel complesso, bene ma non benissimo l’attacco dei Buckeyes, ma ottima invece la prestazione della difesa che ha letteralmente surclassato l’attacco di Indiana, indirizzando verso i padroni di casa.

Nella SEC è successo di tutto, con le sconfitte, più o meno a sorpresa, di Alabama (7) at Oklahoma per 3 a 24, di Ole Miss(9) at Florida per 17 a 24 e Texas A&M (15) at Auburn 41 a 43 al 4° Overtime.
Per gli Aggies c’è davvero tanto rammarico per un avvio contro i Tigers disastroso (21-0) e per la sconfitta, dopo la bella rimonta, al quarto overtime. Gli Aggies hanno comunque il destino nelle loro mani nella, seppur difficile, sfida in casa contro Texas che servirà a decidere l’avversaria per il Championship della SEC da opporre a Georgia già qualificata.
Alabama dopo la debacle contro Oklahoma necessita di una profonda riflessione al suo interno. Offensive Coordinator e Head Coach i principali imputati, perché è evidente il problema offensivo dei Tide, non solo imputabile a Jalon Milroe, autore comunque di una partita orribile condita inoltre da 3 intercetti sanguinosi. Perdere contro questa Oklahoma è inaccettabile, visto che erano i favoriti in caso di tiebreaker se fossero restati con 2 sole sconfitte, ma soprattutto farsi battere da una squadra che non ha un passing game degno di tale nome e che era chiaro che si sarebbe dovuta preparare una partita contro il gioco di corse.
Ole Miss, dopo la bella vittoria contro Georgia, va a perdere contro Florida e mette la parola fine alle loro speranze di playoff in modo quasi definitivo. Per il Coach Lane Kiffin un’altra stagione che poteva essere e non è stata. Per il QB Jaxson Dart finale amaro con 2 intercetti lanciati negli ultimi 2 drive.

Nella “modesta” Big 12 ci si giocava molto in questa week, ma sia BYU (14) che Colorado (16) si sono fatti battere rispettivamente da Arizona State (21) per 28 a 23 e da Kansas per 37 a 21.
Per BYU è la seconda sconfitta consecutiva e adesso rischia seriamente di finire fuori dal Championship della BIG 12, quando fino ad un paio di settimane fa era quasi certa. Contro i Sun Devils hanno pesato sia gli errori del QB Jake Retzlaff, che il running game di Arizona State, che con il RB Cam Skattebo hanno letteralmente dominato il gioco.
Per Colorado il destino non è più nelle loro mani, usando una frase di Coach Prime al termine della partita persa. Adesso devono sperare in un mezzo miracolo per giocarsi la finale della Big 12, che prevede le sconfitte di almeno 2 delle 3 avversarie rimaste ovvero BYU, Arizona State e Iowa State.
Comunque nella sconfitta di sabato si sono rivisti tutti i limiti dei Buffaloes, sia in campo che in sideline. In campo Colorado resta un accozzaglia di talento senza spirito né di sacrificio né di squadra.
Travis Hunter fa numeri eccezionali sia in veste di WR (2 TD per lui) che di CB ma poi, a meno che non ci sia da tentare un intercetto, manca di ferocia agonistica nei placcaggi. Troppo importante per lui arrivare all’Heisman che non vale rischiare un infortunio.
Shedeur Sanders, figlio di Deion e QB di Colorado, che spintona da dietro l’arbitro mostrando tutto il nervosismo da bambino viziato e spero che su questo l’NCAA lo punisca. Coach Prime, che non riesce mai a correggere una partita che sia una e per tutto il tempo si fa correre in faccia dal RB di Kansas Devin Neal, alla fine saranno 207 le yard corse e 3 TD più un altro su ricezione.
In tutto questo c’è da fare sia un plauso che una tirata d’orecchie ai Jayhawks, perché in questo finale di stagione hanno dimostrato il loro valore battendo in successione 3 squadre nel Ranking come Iowa State, BYU e Colorado. Purtroppo il loro, orribile, avvio di stagione li ha messi fuori da ogni possibile lotta per il titolo della Big 12 già ad Ottobre.

…altre in breve…
- Successo a fatica di Boise State (12) contro Wyoming per 17 a 13, con un Ashton Jeanty a mezzo servizio causa un infortunio alla caviglia che lo ha tenuto varie azioni fuori dal campo. Comunque il talento dei Broncos ha corso per 169 yard e 1 TD, di cui 53 nell’ultimo drive che è valso il successo per Boise State.
- Successo di misura per Penn State (4) che batte per 26 a 25 Minnesota. Da segnalare l’ottima prova del TE Tyler Warren.
- Ritorno al successo per Miami (8), guidata come sempre dal formidabile Cam Ward. Adesso per gli Hurricanes è fondamentale vincere contro Syracuse per agguantare la finale di ACC, dove SMU è in attesa di scoprire chi tra Miami e Clemson dovrà affrontare.
- Spazio alla FCS con North Dakota State che subisce la sconfitta ad opera dei rivali di South Dakota State che con 2 TD, nel finale, ribaltano il match, tra cui l’ultimo arrivato a 12 secondi dal termine che fissa il risultato sul 29 a 28 per i Coyotes.
- Nella storica rivalità, che risale addirittura al 1875, sabato si è giocata la 140esima sfida tra Yale e Harvard che si è conclusa con il successo di Yale per 34 a 29 (saranno felici le appassionate alla serie Gilmore Girl, come mia moglie).

Fabio “Bembo” Bertini - L’intercetto.it

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