NFL: Eagles un Dominio Totale nel Super Bowl LIX
I sogni di Three-peat dei Chiefs si infrangono contro la devastante difesa degli Eagles, impossibile da arginare.
La vittoria di Philadelphia per 40 a 22 è ben più netta del risultato finale.
L’attacco degli Eagles, pur senza dominare con le corse di Saquon Barkley, ha saputo sfruttare al meglio tutte le lacune che la difesa di Kansas City ha palesato.
Fare una sequenza delle azioni della partita sarebbe abbastanza inutile, visto che nei primi 3 quarti Kansas City è andata ben 6 volte al Punt, intervallandoli solo con 2 intercetti, di cui uno riportato in endzone dal CB di Cooper DeJean, e un Turnover on Downs.
Eloquente il fatto che i Chiefs siano arrivati per la prima volta nella metà campo avversaria solo a 2 minuti dalla fine del 3° quarto.
Se alla vigilia in molti, me compreso, davano il fattore Coaching Staff come punto a favore di Kansas City questa notte abbiamo avuto tutt’altra impressione.
La difesa di Steve Spagnuolo ha sì imbrigliato le corse di Saquon Barkley, ma i suoi blitz sono stati inefficaci e le coperture rivedibili.
Jalen Hurts, pur autore di un intercetto ad inizio partita, ha avuto il merito di saper scegliere i momenti giusti per correre e vanificare ogni tentativo di pass rush avversaria. Inoltre Hurts, quando si è trattato di lanciare profondo, ha saputo pescare in modo perfetto DeVonta Smith (ad esempio in occasione del TD) oppure ad inizio partita con il lancio su Dotson.
Destino beffardo per Jalen Hurts visto che a mio avviso la sua, seppur ottima, prestazione è stata inferiore a quella di due anni fa, eppure oggi si ritrova con il Vince Lombardi Trophy e il titolo (non propriamente meritato) di MVP.
Onestamente però per Jalen Hurts sono molto felice del suo successo, del suo essersi saputo rialzare e tornare dopo due anni e riprendersi la propria rivincita. Hurts è a detta di tutti un grandissimo professionista, che non si risparmia mai in allenamento e che spesso ha saputo far buon viso a cattivo gioco alle dichiarazioni di qualche compagno di squadra, ogni riferimento a AJ Brown non è casuale.
A proposito dei ricevitori di Philadelphia, inizio col dire che entrambe le stelle, ovvero DeVonta Smith e A.J. Brown, hanno messo a segno un TD. E’ proprio con il passing game che Philadelphia ha concretizzato quanto di buono gli ha servito su un piatto d’argento la propria difesa. TD facile da 22 yard di A.J. Brown, un quasi TD per la ricezione di Dotson, che con un guadagno di 27 yard si è fermato pochi centimetri dalla endzone, TD poi “automatico” con la Tush Push. Non vanno dimenticate le due, ma fondamentali, ricezioni del TE Dallas Goedert e il fatto che Saquon Barkley con 6 ricezioni, di cui una da 22 yard, ha fatto, ieri, più male da ricevitore che da RB.
Infine, e l’ho lasciato per ultimo, DeVonta Smith che ha chiuso con 4 ricezioni per 69 yard di cui una spettacolare da 46.
DeVonta Smith diventa così il quinto giocatore nella storia del Football ad aver vinto sia il premio Heisman Trophy, che il Titolo Nazionale al College, che il Super Bowl. Prima di lui vi erano riusciti nell’impresa solo Reggie Bush, Tony Dorsett, Marcus Allen e Charles Woodson.
Lungi da me sminuire la prova di Saquon Barkley, soprattutto per la splendida, anzi storica stagione. Vi elencherò alcune sue stat stagionali, seppur resta innegabile una prestazione sottotono, nelle corse ieri sera, avendo chiuso con 57 yard in 25 portate alla media di 2,3. Barkley nel 2024: 2.504 yard , tra regular season e playoff; 353 yard ricevute; 20 TD; NFL Offensive Player of the Year; 1st team All Pro; 3° nella classifica per l’MVP e Super Bowl Champion. Poi non farà statistica, ma il reverse hurdle resterà nelle immagini iconiche della NFL.
Detto quanto era giusto per l’attacco di Philadelphia è il momento di parlare del reparto che ha veramente vinto questo Super Bowl, non solo vinto ma dominato, ovvero la difesa.
Ecco perché in precedenza ho scritto del MVP per Hurts come un titolo non propriamente meritato, perché era forse più giusto darlo ad un difensore, scegliete voi quale, per premiare tutto il reparto difensivo.
Forse alcuni giudicheranno questo Super Bowl brutto o noioso, ma a mio avviso si è trattato di un vero manuale della difesa perfetta, da vedere e rivedere.
Difese così dominanti al Super Bowl, nel recente passato, ricordo solo Baltimore nel 2000, Tampa Bay 2002, Legion of Boom 2013 e quella di Denver 2016.
Visto che l’MVP al Defensive Coordinator Vic Fangio non lo si può dare (Steve Spagnuolo a confronto, ieri, è sembrato un ragazzino) ecco che per il Most Valuable Player posso solo fare un elenco dei 3 maggiori candidati.
Primo fra tutti Zack Baun, il LB è l’esempio perfetto della costruzione della squadra dalla free agency, lasciato andare dai Saints come fosse un backup scarso si è dimostrato l’anima e una tra le stelle di questa difesa. Ha chiuso con 7 Tackle, 1 PD ed un intercetto.
Cooper DeJean il CB “Bianco”, 22 anni festeggiati con il Super Bowl, scelto alla pick numero 40 dello scorso draft si è preso il lusso, nel suo anno da Rookie, di intercettare Mahomes al Super Bowl e riportarlo in endzone per un Pick-Six che ha dato il là alla vittoria.
Josh Sweat DE con una già lunga carriera agli Eagles, dove milita dal 2018, è il giocatore immagine della DL di Philadelphia insieme a Milton Williams DT. Josh Sweat ha chiuso con 6 Tackle, 2,5 Sack, 2 TFL, 3 QB Hit e una pressione per tutti i 4 quarti che a numeri non si può descrivere.
Ecco Zack Baun, Cooper DeJean o Josh Sweat si meritavano maggiormente, rispetto a Jalen Hurts, il premio di MVP.
Il DC Vic Fangio, che come Coordinator non ha niente da invidiare a Steve Spagnuolo, è stato la mente dietro a questa prova mostruosa della difesa di Philadelphia. Ovvio che servano anche i giocatori di talento e agli Eagles non mancano di certo, ma uno strapotere così arriva anche per opera del Coordinatore difensivo.
Kellen Moore l’Offensive Coordinator, forse mai appieno apprezzato sia a Dallas che a Los Angeles, sponda Chargers, ieri si è preso il meritato successo. Pur trovandosi di fronte la difesa di Steve Spagnuolo ha saputo far segnare con continuità Philadelphia senza mai subirne la pressione. Senza le corse di Barkley ha comunque saputo puntare con successo al passing game.
Nick Sirianni Head Coach degli Eagles si prende, finalmente, il meritato trionfo. Dopo la cocente sconfitta di 2 stagioni fa, le critiche del 2023, quest’anno ha messo insieme un gruppo vincente sia con lo staff che nel roster in campo. Non è mai caduto nella trappola dei media che lo davano in discussione con i tifosi o con alcuni giocatori. È arrivato, unico nella storia di Philadelphia, a giocarsi 2 Super Bowl da HC e vincere quest’ultimo. Un successo meritato che d’ora in avanti lo porrà tra i Coach migliori della Lega.
Capito Kansas City. Dura parlare di chi in campo non ha mai saputo reagire agli avversari. Chi non è mai stato capace, nemmeno con il suo talentuoso QB Mahomes di dare un briciolo di gioia ai propri tifosi.
La disfatta dei Chiefs, non appare così epica nel risultato finale, solo perché 16 dei 22 punti sono arrivati praticamente in Garbage Time. C’è poco da dire anche per il Coaching Staff. Andy Reid in attacco non ha saputo produrre una benché minima idea per uscire dalla morsa della DL di Philadelphia. A salvarlo dalle critiche è solo il suo palmares e il rispetto che è cresciuto su di lui in questi anni a Kansas City, perché negli anni a Philadelphia io qualche cosa (da tifoso di Terrell Owens) l’avrei da dire.
Steve Spagnuolo ha perso la sua aurea magica? No, era prima ed è ancora un DC di assoluto valore. Forse non credeva che forzando verso il passing game gli Eagles potessero comunque essere così capaci offensivamente. Certo che quello che veramente non ha funzionato è l’attacco.
Possiamo dare le attenuanti del caso, come difesa devastante e la pressione costante su Mahomes, ma onestamente Patrick Mahomes oggi va criticato. Non per il talento che resta tra i migliori della NFL (metto pur sempre Burrow davanti), ma per quell’atteggiamento di spavalderia che negli anni l’ha portato ad essere criticato, ben più di quanto non sia riuscito Brady in 20 anni di successi.
È tempo di curare anche la propria immagine e non continuare a fregarsene perché sei colui che prima dei 30 anni ha già 3 Super Bowl vinti. Certo si può essere strafottenti in campo e fuori, ma i critici sono sempre al varco e prima o poi ci passano tutti. Ripeto a livello di talento non si discute, ma se non lo critico oggi quando mi ricapita. ;)
Come prestazione in questo Super Bowl di problemi ne ha avuti, pur non dimenticando le premesse, molti dei suoi pass sono stati sbagliati e fuori target. Di errori dei ricevitori posso solo ricordare un drop clamoroso di Hopkins.
Per il resto stagione giunta nuovamente al Super Bowl, ma questa volta usciti sconfitti. Se contro i Buccaneers di Brady era anche l’inizio di questa dinastia, ieri resterà impressa come una delle prestazioni più brutte di sempre di una squadra sconfitta, forse solo Denver nel 2013 contro i Seahawks o il primo tempo dei Patriots nel 2016.
Chiudo salutando tutti i lettori de L’intercetto.it e ricordandovi che purtroppo ci saranno 6 mesi senza NFL e College Football, ma che cercherò tra combine, Free Agency e Draft di tenervi compagnia in questa offseason.
Grazie
Fabio “Bembo” Bertini - L’intercetto.it
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