The Italian Rookie: Tommaso Bianchini, WR

Vi presento, con piacere, l'intervista a Tommaso Bianchini, 16 anni e Wide Receiver dei Pirates Savona, impegnati nella IFL 2, che ci parlerà di lui e della sua giovane esperienza con il Football Americano.
"The Italian Rookie" vuole essere una rubrica per dare spazio a giovani ragazzi che praticano, con passione, il Football.
Sognando, magari, in futuro di calcare i migliori palcoscenici del Football Americano in Italia.

D - Ciao Tommaso, ci vuoi parlare di come ti sei avvicinato al Football giocato?

R - Mi sono avvicinato al football americano perché mio padre era molto appassionato e nel 2018 abbiamo iniziato, su un prato vicino a casa a Savona ad allenarci.

D - Qual'è stato il tuo percorso sportivo nel Football fino ad ora?

R - ⁠Fino ad ora ho giocato solamente un campionato flag giovanile under 15 a causa del covid, mentre l’anno scorso ho partecipato al campionato senior di flag seconda divisione. Quest’anno ho iniziato ad allenarmi con la prima squadra.

D - A 16 anni, da poco compiuti, ti stai per apprestare a disputare una stagione in IFL 2. A differenza delle categorie Under, qui ti troverai con gente con molta più esperienza. Come vivi questa cosa, ti senti pronto?

R - Questa stagione principalmente imparerò dai più esperti e dai coach tutto il possibile, poiché essendo il mio primo anno nella tackle non sono ancora pronto per quanto riguarda alcuni aspetti.

D - Io devo l'amore per questo sport proprio ad un WR, ovvero Terrell Owens, che mi colpì per il suo immenso talento, con un mix micidiale di velocità e fisicità.
Come sei giunto a giocare nel ruolo di ricevitore? Ti piaceva e/o era la posizione più adatta alle tue caratteristiche?

R - Sono giunto ad innamorarmi del ruolo di WR in questi anni in cui tra allenamenti con i Pirates e allenamenti individuali a casa ho visto che ricevere era quello che mi veniva naturale.

D - Quali tipi di tracce preferisci o con cui comunque ti trovi meglio? Post, Curl, Corner, ecc.
Io adoro la slant, all'apparenza semplice, ma complicata perché è essenziale il timing giusto, e nel caso di buon esito può tagliare in modo micidiale la difesa. Sei d'accordo?

R - ⁠Sicuramente le tracce che trovo più esaltanti rispetto ad altre sono: la hook perché con una finta decisa permette una buona separazione dal db, mentre la seconda è la out. Adoro particolarmente questa traccia perché mi permette di ricevere il pallone al limite della sideline, puntando i piedi per rimanere in campo.

D - Ci vuoi parlare, nello specifico, delle fasi nell'azione di un WR? La prima parte il duello contro il cornerback, con ad esempio il Bump & Run del difensore, poi il seguire la traccia. In secondo luogo la ricezione stessa, che non è sempre uguale, ma può essere un tutt'uno con la corsa, o essere la conclusione stessa dell'azione magari dovendo far attenzione ai piedi in campo. L'ultima parte, se c'è, le yard after catch, che per alcuni ricevitori sono il fattore che differenzia un ottimo ricevitore da uno buono.

R - Domanda interessante, in tutte le fasi che hai elencato bisogna essere molto concentrati, secondo me tra le 3 fasi quella cruciale è l’istante in cui la finta permette la separazione dal difensore agevolando in alcuni casi la ricezione e le possibili yards successive.

D - In una partita mediamente ci sono tra le 25 e 40 azioni di passaggio, un ricevitore può essere soddisfatto se è il target di 7/8 passaggi. Nel resto dei casi devi comunque correre la tua traccia dando il massimo, pur sapendo che non sarai il bersaglio primario in quel gioco. Come si riesce a restare concentrati e non mollare fino al passaggio su di te?

R - Penso che il modo per restare concentrati sia quello di essere pronti in ogni momento, anche se lo schema si concentra sul lato di campo totalmente opposto al mio. Nel football non sai mai comunque quando ti può arrivare il pallone.

D - Parlaci un po' di te e di come (se) questo sport ti ha cambiato.

R - Essendo il football americano uno sport a 360 gradi, sono molte le cose da curare. Mi ha insegnato il sacrifico, personale e vedo anche della mia famiglia. L’insegnamento principale è quindi di dare sempre il massimo senza sottovalutare mai nulla. Nello sport e nello studio.

D - Hai fatto altri sport prima del football? Se sì, in cosa pensi si differenzia il football? Spirito di gruppo, sacrificio, cos'altro?

R - ⁠Ho fatto per anni calcio, ma nel football ho trovato la mia dimensione. Trovo che questo sport si concentri maggiormente sul creare un gruppo unito prima di raggiungere grandi traguardi personali. A differenza di altri sport ognuno può trovare il ruolo più adatto a se.

D - Cosa pensano amici e familiari del fatto che tu faccia questo sport, che per molti è quasi sconosciuto e/o visto come pericoloso? Te pensi mai all'eventualità di farsi male?

R - In famiglia con mio padre il football è presente come il pane, mia mamma invece capisce poco lo sviluppo del gioco ma mi supporta comunque. Per quanto riguarda i miei amici non mi sono mai dilungato nel raccontare il gioco e ciò che ti insegna.

D - Avere un padre appassionato di football è una cosa positiva o ha anche aspetti negativi? Tipo, sa quando sbagli oppure può darti consigli utili?

R- Penso che la questione abbia i suoi pregi e i suoi difetti. Esempio, mio padre è molto critico dopo ogni allenamento a cui assiste (tutti praticamente), soprattutto se arriva un drop, parola non consentita a casa, ma d’altronde per formare un talento servono molte critiche costruttive, dunque anche se sul momento non ci penso, so’ che lo fa per il mio miglioramento.

D - Qualche domenica fa hai esordito in IFL 2. Com'è andato il tuo debutto, sei soddisfatto? Ti sei sentito emozionato in questa tua nuova avventura?

R - Quella domenica è stata una partita alquanto strana, data la pioggia battente e il vento, dunque siamo stati limitati nel gioco aereo. Sono entrato nel quarto quarto e ad essere sincero ero tranquillo perché sapevo bene quale fosse il mio compito con le tracce imparare bene a memoria.

D - Quali sono i tuoi obiettivi sportivi futuri?

R - Per ora sono concentrato solamente sui pirates e su questo campionato di IFL2, nel futuro mi piacerebbe far parte della nazionale italiana.

D - Segui la NFL e/o College Football? Squadre preferite?

R - ⁠Vivendo di football con mio padre seguo molto entrambe soprattutto la NFL. La domenica alle 19 ormai è un rito sedersi di fronte alla tv. In NFL tifo Kansas City da 6 anni quando ancora doveva nascere l’era Mahomes, mentre nel college tifo Tulane Green Wave.

D - Hai un giocatore NFL (o altro) che ti ha ispirato?

R - ⁠Il mio numero di jersey (81), a cui sono molto legato, è dedicato a Calvin Johnson, alias Megatron, che fin da subito mi ha impressionato e forse è una delle cause principali per cui oggi gioco wide receiver. A mio parere non è considerato il migliore all time solamente per la sua breve carriera.



Chiudo ringraziando Tommaso Bianchini per l’intervista e per averci parlato della sua giovane carriera nel Football Americano.

Perché lo faccio? Perché avrei voluto, quando ero più giovane, aver provato a praticare il football e quindi se posso voglio dare un po' di visibilità ai giovani che ci provano.

Quindi se anche voi che state leggendo queste righe e siete dei giovani che stanno provando questo fantastico sport, potete contattarmi alla mail: lintercetto.football@gmail.com o attraverso i canali social de L’intercetto.it

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