NFL: Intervista al Tifoso - Las Vegas Raiders
Con molto piacere sono qui a proporvi l’intervista a Michele Degrassi, ex giocatore di Tackle e flag (argento agli Europei 2005), nonché Coach di lungo corso, tra IFL, IFL2 e Nine con 2 campionati Italiani vinti. Inoltre HC delle nazionali di Flag sia maschile che femminile e attualmente Coach di WR e QB del Blue Team U19. Senza dimenticare la sua passione per NFL e College Football e il suo tifo per i Las Vegas Raiders.
Insomma un palmares eccezionale che mi onora averlo sulle pagine de L’intercetto.it
A voi l’intervista:
D: La stagione 2024 si è chiusa in malo modo con un record finale di 4-13. L'effetto Antonio Pierce, che aveva permesso di chiudere in crescendo la stagione 2023, è sparito già dopo week 4, collezionando ben 10 sconfitte consecutive.
Quindi ti chiedo come giudichi la passata stagione, quali sono stati i problemi maggiori e le poche note positive?
R: La NFL ha delle regole non scritte precise. Per avere successo devi avere un QB di livello e continuità nella gestione tecnico sportiva. Ai Raiders questo aspetto manca da troppo tempo. Rich Gannon è stato l’ultimo QB di livello e la giostra di allenatori e management dura da troppo tempo. Poi va anche detto che le valutazioni siano anche affrettate e ingenerose. Tra le note positive va detto infatti che i Raiders hanno dell’ottimo talento giovane frutto di alcuni draft sottovalutati: Bowers ovviamente ma anche il C Power Johnson e il RT Glaze hanno giocato da starter al loro primo anno con discreti risultati. Se pensiamo poi all’ossatura della difesa andata a ruba in free agency (Deablo, Hobbs e Moehrig) dobbiamo dire che si tratta di tre ragazzi draftati dai Raiders a riprova della qualità delle scelte soprattutto in difesa. Fortunatamente abbiamo risegnato Koonce che con Maxx Crosby metterà su dei bei numeri quest’anno.
D: Brock Bowers ha fatto una stagione da Rookie fenomenale, nonostante le non buone prestazioni della squadra. Si può tranquillamente dire che la sua scelta al Draft sia stata giusta, ma l'impressione pre-Draft era che i Raiders fossero alla ricerca di un QB e poi siano andati sul Best Player Available. Alla luce dei fatti ritieni che i Raiders abbiano fatto bene a non fare una trade-up per prendere un QB?
R: Sì penso che la tua analisi sia giusta. Io personalmente, già nei podcast dello scorso anno spingevo tantissimo per Bo Nix che purtroppo venne preso dai Broncos proprio un posto prima di Bowers. In realtà non so se fosse nel mirino dei Raiders, si diceva che fosse Michael Penix Jr. il vero target finito inaspettatamente ad Atlanta. Alla luce della scommessa persa su Minshew si può dire che sia stato un errore: si poteva provare a salire alla 9 dove i Bears avevano la seconda delle due prime scelte e si sarebbe potuto andare sia su Nix sia su JJ McCarthy. Il fatto che non si sia fatto credo indichi proprio che l’obiettivo era Penix.
D: In questa stagione l'arrivo dell'esperto Pete Carroll come pensi possa incidere sul futuro della franchigia? Ritieni Carroll l'uomo giusto per i prossimi 2/3 anni?
R: E’ stata una buona scelta. Ai Raiders serve continuità, esperienza e credibilità e Carroll ha queste caratteristiche. Aver trattenuto Graham come DC è stata anche un’ottima scelta. Sono molto curioso di vedere cosa metterà in tavola Chip Kelly in attacco.
D: L'arrivo di Geno Smith con la trade con i Seahawks per un terzo giro ha sicuramente tolto una need, quella del QB, ai Raiders e forse rimandato la scelta alla più promettente Draft Class di QB del 2026. Sei d'accordo con la scelta di Geno Smith QB e pensi che in questo Draft, anche se si presentasse l'occasione di aver ancora disponibile Shedeur Sanders, i Raiders passeranno oltre?
R: Non sono un fan di Geno Smith ma sicuramente è confacente alla filosofia di Carroll: attacchi con running game potente e passing game ad alta percentuale di completi, capace però di stretchare il campo verticalmente. Io non credo che questa classe di QB sia di gran livello per cui sinceramente non andrei su Sanders con la 6.
D: In molti Mock Draft viene spesso accostato il nome del RB di Boise State Ashton Jeanty a voi. Sicuramente si tratta del più forte RB di questa Draft class che comunque nel ruolo di RB è molto profonda e di qualità. Quindi se tu fossi il GM dei Raiders andresti su Jeanty già alla 6a assoluta?
Inoltre, visto che sei un grande appassionato e conoscitore del College Football, ci vuoi parlare più nello specifico delle qualità di Ashton Jeanty?
R: Jeanty è un vero pupillo, rivedo in lui un RB della mia infanzia: quel Barry Sanders con il quale Ashton è stato in gara fino all’ultimo per battere il suo record. Si tratta di un RB completo capace di correre sia tra i tackle sia all’esterno, con buone mani per il passing game. Pur facendo dell’agilità e della visione di gioco le sue armi migliori è anche abbastanza solido da reggere gli impatti della NFL. Ciò detto si tratta di una classe di RB molto profonda e credo che i Raiders farebbero bene a pensare a quella need dal secondo round in poi.
D: L'ultima vittoria ai Playoff dei Raiders risale al 2002, nel AFC Championship contro i Tennessee Titans per 41 a 21, che poi vi portò al Super Bowl XXXVII poi perso contro i Tampa Bay Buccaneers.
Quindi oltre 20 anni con poche soddisfazioni. Come mai in queste stagioni non si è mai riusciti a creare un team vincente o che perlomeno durasse più stagioni consecutivamente?
R: Come dicevo in apertura diventa difficile dare continuità senza una direzione stabile e un QB affidabile. Da quel 2002 siamo andati due volte nei playoff: nel 2016 si ruppe Carr alla penultima giornata e venimmo asfaltati dai Texans, più recentemente perdemmo la wild card a Cincinnati, cadendo sull’ultimo drive. E quell’anno Cincinnati andò al Superbowl.
D: Nel 2023 Tom Brady e il suo socio in affari Tom Wagner hanno acquistato il 10% della proprietà dei Las Vegas Raiders. La personalità di Tom Brady e anche la sua conoscenza di come venga gestita una franchigia vincente può, a tuo avviso, far cambiare la direzione ai Raiders e tornare ai fasti del passato? In questo quanto manca una figura leggendaria come Al Davis?
R: Amavo e odiavo Al Davis. Lo amavo in quanto uomo di football, ex coach e figura di enorme carisma. Lo odiavo per le stesse ragioni: si incaponiva su scelte tecniche spesso frutto delle sue manie tipo “speed kills”, che era la sua proverbiale attrazione fatale per i giocatori che eccellevano nelle 40 yds alla combine. Spero veramente che Brady possa dare oltre alla sua conoscenza un appeal diverso alla franchigia, soprattutto nei confronti dei free agents.
D: Per concludere una domanda quasi scontata da fare a qualsiasi appassionato di Football. Come ti sei avvicinato a questo sport e perché hai iniziato a tifare proprio i Raiders?
R: Come ho detto in apertura amo questo sport perché ho cominciato praticandolo e guardando le partite su Canale 5 che al tempo trasmetteva le partite della USFL. Dal 1984 il football è sempre stato parte della mia vita. Sui Raiders la ragione è particolare: in quegli anni la franchigia era a Los Angeles e gran parte del mondo del Rap e della breakdance della città degli angeli portava le insegne dei Raiders. Mio fratello al tempo si dilettava con quel mondo e così il logo dei raiders finì per essere il trait d’union tra noi due, appassionati di due mondi diversi uniti dallo stesso pirata.
Concludo ringraziando Michele Degrassi per la disponibilità e conoscenza del Football a 360 gradi e ricordandovi che potete ascoltare Michele Degrassi nei Podcast: From Saturday to Sunday, di Pick Six Network e Friday Morning Spot di Angolo NFL
Intevista di Fabio Bertini - L’intercetto.it
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