Intervista al Tifoso: Detroit Lions

Intervista al Tifoso è la rubrica che ho deciso di proporvi per dare a voi lettori la possibilità di diventare parte attiva di questo blog, penso sia un ottimo modo per interagire con voi.
Sono qui oggi a proporvi l'intervista a Emanuele Bruni, appassionato di NFL e tifosissimo dei Detroit Lions.
 
 
D: Torniamo al 30 ottobre, i Lions escono sconfitti, di misura, contro i Dolphins. Record che segna una sola vittoria e 6 sconfitte di cui 5 consecutive, tra cui 2 KO importanti contro Patriots e Cowboys.
Onestamente ti saresti aspettato di ritrovare Detroit in corsa per i playoff con un record di 6-7, con 5 vittorie nelle ultime 6?
 
R: No, assolutamente. E ne ho le prove sul blog che scrivo (https://isolitilions.wordpress.com/ shameless plug). 
Le partite perse per un soffio stavano davvero stufando e c'erano molti dubbi sulla capacità del coaching staff di gestire una partita, sulla difesa che non difendeva e anche su Jared Goff. Certo, c'erano gli infortuni ma semplicemente sembrava che non ci fosse crescita, specie per la difesa, totalmente e storicamente pessima. La proprietà si era trovata costretta a rinnovare pubblicamente la fiducia nella leadership per stroncare sul nascere le prime voci di cambiamenti in vista, magari a fine stagione. Diciamo che le prospettive erano grame. Gli unici a credere di essere davvero vicini erano i giocatori ed i coach, questo malgrado le ironie generali (e anche mie).  
D: Come si può fare un cambio di rotta così netto? Oppure sono solo circostanze che magari, nella prima parte, hanno determinato sconfitte di misura come contro Eagles, Vikings, Seahawks e Dolphins? E' veramente cambiato qualcosa a livello tattico?

R: Sono cambiate diverse cose. In primis, i rientri di alcuni giocatori: Jerry Jacobs il miglior CB che nessuno conosce, Josh Paschal, Amon-Ra St. Brown il cui infortunio è coinciso con l'eclissi offensiva di Ottobre. Poi il cambio di allenatore nella secondaria con l'improvviso licenziamento di Aubrey Pleasant ha fatto, piaccia o no, calare gli errori di comunicazione che tanto erano costati specie nei minuti finali. È strano perché la fama di Pleasant era ed è ottima ma questo è. In attacco, Goff ha ritrovato il parco ricevitori di inizio campionato e non è stato più costretto a giocare con talenti da Practice Squad. Inoltre, avere una difesa rispettabile ha permesso sia a Goff che a Dan Campbell di affrontare le partite sempre aggressivi ma senza quella frenesia che aveva caratterizzato l'inizio di stagione per evitare di rimettere in campo la difesa per quanto possibile.

D: Jamaal Williams: 14 TD su corsa, ma una sola partita sopra le 100 yard.E' un giocatore diverso rispetto alle stagioni precedenti o solo un ottimo finalizzatore dei drive dei Lions? 
 
R: WIlliams è un pezzo fondamentale della squadra per cuore e carisma e già solo per questo noi tifosi lo amiamo. Come RB, è perfetto per lo schema dei Lions in redzone e non solo. Corre Nord-Sud senza esitazione e segue i suoi blocchi. I Lions spesso lo sfruttano per convertire sul corto il che spiega le poche iarde. Assolutamente zero fronzoli e tutta sostanza. Ha nel suo repertorio anche corse più lunghe ma la sua specialità è il burst iniziale e la capacità di trovare il buco giusto.    

D: Aidan Hutchinson seconda scelta assoluta al draft 2022, per adesso 7 sack e 2 intercetti. Come valuti l'impatto del DE in questa sua prima stagione in NFL?

R: Oltre le mie più rosee aspettative. Temevo ci fosse una componente di PR nella scelta e le prime puntate di Hard Knocks avevano aumentato le mie paure, invece il giocatore c'è. C'è eccome. Da quando Aaron Glenn ha iniziato ad usarlo di più in piedi invece che ginocchio a terra, ha iniziato a macinare numeri e gioco (tra parentesi, l'impiego esclusivo in three point stance era colpa degli infortuni, tanto per rifarmi al discorso di prima). Probabilmente Hutchinson non sarà mai una sack machine al livello dei Bosa, per fare un esempio, ma ha un'ottima comprensione del gioco che non si vedrà sul tabellino ma in campo si nota eccome. Faccio un esempio: contro i Bears, propizia il pick six di Okudah riconoscendo lo screen per il TE e fermando la rush per coprirlo. Fields si trova senza bersaglio, esita e si libera della palla sotto pressione mandandola proprio dove non deve. Se Hutchinson continua la rush, è al 99% un completo. 
Poi sta lavorando un sacco anche contro le corse... Pare davvero il pacchetto completo.


D: Restano ancora 4 match, tra cui 3 trasferte contro Jets, Panthers e Packers, più la partita interna contro i Bears.
Obbiettivo 3-1? Oppure potrebbero uscire addirittura 4 vittorie?
Chi consideri l'avversario/i più insidioso/i ancora da affrontare?

R: Siamo in NFL e ogni domenica è sempre, sempre dura. L'obbiettivo sarebbe il 4-0 per diventare la prima squadra ad arrivare in postseason partendo 1-6 ma, onestamente, la vedo durissima. Già con un 3-1 sarei al settimo cielo. Per l'avversaria più pericolosa sono molto indeciso tra Jets e Panthers visto che hanno due difese ottime, questo sperando che le rivali di division pensino già al 2023 quando le incontreremo. In ogni caso, i Jets mi sembrano più completi, se hanno un QB che vuole giocare davvero.

D: Parlami di un giocatore che ritieni abbia maggiormente inciso in questo cambio di passo.

R: Visto che ho già parlato di Hutch e non sono così malvagio da dire TJ Hockenson (non è colpa sua se i Lions hanno iniziato a vincere dopo averlo scambiato con i Vikings. È un buon giocatore ed un bravo ragazzo), direi che si meriti la citazione Kerby Joseph. Terzo giro di quest'anno, Joseph era il classico rookie promettente ma grezzo, da stagionare con un anno in panchina. Invece, si è trovato proiettato come titolare per infortunio, come spesso succede in NFL. Dopo una prima partita traumatica (sfido io), ha rapidamente preso confidenza con il ruolo ed ha guidato la carica contro i Packers intercettando due volte il Divo Aaron Rodgers in redzone, in quello che è stato il punto di svolta della stagione. E da lì, sta continuando (con le difficoltà del caso) a crescere. Ma ne potrei trovare altri, su ambo i lati del pallone. Per la prima volta da sempre, forse, la forza di Detroit si sta spostando verso la classe operaia di una squadra, più che sulle due o tre stelle.

D: Si sta parlando molto del futuro di Jared Goff, sarà solo un ponte o può essere qualcosa di più?

R: Partiamo dal fatto che nel 2023 al 99,9% ci sarà Goff al centro per iniziare la stagione dei Lions. Anche se dovessero scegliere un rookie altissimo, mandarlo allo sbaraglio ad inizio stagione è molto improbabile. Detto questo, la risposta è nelle mani di Goff. Se continua a giocare a questi livelli, investire pesantemente diventa molto più difficile. Sfido chiunque a guardare una delle ultime partire e dire "il problema di questa squadra è il QB". Se dovesse stentare in chiusura d'anno, si riaprirebbero i giochi. Forse.

D: Per chiudere, la domanda più classica ad un tifoso di football.
Come è nata la tua passione per questo sport, ed in particolare perchè proprio i Detroit Lions?

R: La passione è nata con Dan Marino negli anni d'oro della NFL su Italia1 poi si è nascosta con la graduale sparizione del football dalla TV e altri interessi. Nel 2012 ho intercettato per caso il Super Bowl ed ho ripreso ad interessarmi al gioco. Non avevo una squadra ma la cercavo ed una delle prime partite che ho visto era di Detroit ed aveva un commento diciamo non molto carino per i Lions. Da lì, forse per sindrome del bastian contrario, mi sono innamorato della squadra (allora) di Stafford, Megatron e Suh e, grazie ad internet, ho seguito a seguire la NFL molto più da vicino. E sono ancora qui.

Ringrazio per la disponibilità e la bella intervista Emanuele Bruni e vi invito a visitare il suo blog https://isolitilions.wordpress.com/.
 
Figurati e grazie per l'opportunità! Sproloquiare resta la mia passione.
 
Emanuele

Nota:

Se siete interessati a parlare della vostra squadra e vi piacerebbe rispondere a qualche domanda, non esitate a contattarmi attraverso i canali social oppure tramite mail a: bembofootball@gmail.com


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