NFL: Wild Card Weekend - Analisi e Commenti
Cleveland Browns at Houston Texans 14 - 45
L’inizio aveva fatto sperare in una bella partita, combattuta e spettacolare. Infatti a cavallo tra il primo e secondo quarto sono arrivate in sequenza 5 segnature con 2 TD per parte e un Field Goal a favore dei Texans. (14-17)
Prima dell’intervallo il drive di Houston chiuso con il TD del TE Dalton Schultz, ha sicuramente indirizzato il match dalla parte dei Texani. (14-24)
Cleveland è entrata bene in campo nel 3° quarto, fermando il primo possesso di Houston e poi costruendo un buon drive, partendo dalle proprie 18 yard sono giunti fino alle 34 avversarie. A quel punto Flacco aveva un ottimo 20 su 24 nei completi e stava già abbondantemente sopra le 200 yard lanciate, ma su un 1 e 10, il QB dei Browns, ha forzato un lancio mentre stava per essere placcato e ne è uscita una parabola sporca che è finita tra le braccia del CB Steven Nelson che ha ritornato l’ovale fino alla endzone avversaria. (14-31). A questo punto è chiaro che Cleveland abbia dovuto provare a giocarsi il 4° e 2 nel drive successivo, ma l’intercetto di Flacco, questa volta catturato dal LB Christian Harris e anch’esso riportato in endzone ha posto la parola fine all’incontro.
Un match che mi aspettavo diverso, con la difesa di Cleveland capace di contenere i passing game di Houston anche grazie alla sua pass rush, ma così non è stato.
Già dai primi drive si è notata l’eccezionale prova della OL di Houston, che nonostante la temibile DL dei Browns è riuscita a tenere sempre C.J.Stroud ben protetto e libero di dare sfoggio al suo talento.
Infatti non c’è dubbio che Stroud sia già da annoverare tra i Top 5 QB della lega. Troppo? Forse, ma chi mettiamo davanti a lui? Mahomes certo, poi Joe Burrow ovviamente, Lamar Jackson sicuramente e poi io lo affianco a Jalen Hurts e Josh Allen senza troppi dubbi. Detto questo però considerare la vittoria di ieri merito esclusivo di Stroud è sbagliato, perché non si renderebbe il giusto merito al grande lavoro fatto dai suoi uomini di linea, dalle corse di Devin Singletary e all’ottima prova della difesa sia in pass rush che in copertura. Un match giocato e gestito benissimo dagli uomini di Coach DeMeco Ryans, che se ce ne fosse il bisogno ha confermato di essere uno dei migliori Head Coach in circolazione.
Cleveland dal canto suo non ha mai saputo imporre i propri punti di forza, e sono indicativi gli Zero sack messi a segno. Sicuramente, come prevedibile, in molti punteranno il dito su Flacco e i suoi 2 intercetti che di fatto hanno spento le già flebili speranze di Cleveland. Onestamente però dare la colpa della sconfitta ha Flacco è ingiusto e un po’ stupido, perché la OL ha pesanti responsabilità. Hanno concesso ai Texans 4 sack e in altre 7 occasioni di arrivare comunque a mettere le mani su Flacco. Forse peggio è andato il running game, dove né Kareem Hunt né Jerome Ford hanno mai trovato i giusti varchi. Alla fine saranno ben 11 i Tackle For Loss messi a segno dalla difesa di Houston.
Un vero peccato per i Browns che, nonostante le numerose assenze per infortunio durante l’anno, erano stati capaci di raccogliere 11 vittorie e cogliere il successo sia contro i 49ers che, in uno dei 2 match, contro i Ravens.
Philadelphia Eagles at Tampa Bay Buccaneers 9 - 32
Vittoria netta dei Bucs che con un’ottima prestazione battono meritatamente gli Eagles, al termine di un match che li ha visti andare subito avanti nel punteggio, per poi dare l’allungo decisivo alla fine del 3° quarto.
Philadelphia arrivava da 5 sconfitte nelle ultime 6 partite di regular season e contro Tampa si sono ben visti tutti gli attuali problemi dei vice campioni 2022. Basterebbe segnalare lo zero su nove nelle conversioni di terzi down, per far capire come l’offense degli Eagles non sia mai riuscito a chiudere agevolmente i down. L’attacco è apparso senza idee, se non lanciare per DeVonta Smith unico a salvarsi del suo reparto. Inutile girarci attorno, e come detto già in altre occasioni durante la stagione, senza i Defensive ed Offensive Coordinator (Jonathan Gannon Shane Steichen) del 2022 Philadelphia è tutt’altro che una squadra da Super Bowl.
La difesa ha concesso numerose yard after catch a causa di coperture sbagliate e placcaggi mancati. Anche la OL degli Eagles, da anni fiore all’occhiello della franchigia, è apparsa incapace di proteggere Jalen Hurts andando in confusione totale con i numerosi blitz della difesa dei Buccaneers.
La regressione avuta da Philadelphia nella seconda parte di stagione pone Nick Sirianni al banco degli imputati e mette seri punti interrogativi su quale sia effettivamente il suo valore. Erano i Coordinator ad aver reso grandi gli Eagles lo scorso anno?
Jalen Hurts non è mai riuscito a correre e quella che, nella passata stagione, era un arma in più adesso è un lontano miraggio.
L’attacco di Tampa Bay ha dimostrato grande varietà di soluzioni alternando al meglio corse e passaggi, con Baker Mayfield capace di superare le 300 yard lanciate e chiudendo con 3 TD Pass. Il suo personale score sarebbe potuto essere maggiore se non fosse stato per i numerosi drop dei ricevitori.
La difesa dei Buccaneers è riuscita a tenere a zero punti l’attacco avversario in ben 3 quarti, solo nel secondo hanno concesso agli Eagles di andare a tabellone, fermando comunque una conversione da 2 punti. Inoltre verso la fine del terzo quarto hanno realizzato una safety che ha dato il là all’allungo decisivo.
Los Angeles Rams at Detroit Lions 23 - 24
32 anni hanno atteso i tifosi dei Lions per vedere finalmente tornare al successo la propria squadra ai playoff. Era infatti dal 1991 e dopo 9 sconfitte, nella postseason, è finalmente arrivata la vittoria.
La partita non è stata affatto facile per Detroit che, dopo una buona partenza, hanno subito il ritorno di Los Angeles, trascinati dalle ricezioni del WR Rookie Puka Nacua. Alla fine i Rams possono rimpiangere per i 3 drive giunti in redzone, ma chiusi con solo 3 Field Goal senza mai trovare il Touchdown.
I Lions hanno a mio avviso sfornato una prestazione da grande squadra, capace di imprimere fin dal primo drive il loro gioco, dando la sensazione di poter agevolmente chiudere i down e muovere la catena con facilità. In difesa hanno sofferto solo nel contenere Nacua, ma per il resto hanno tenuto nelle fasi importanti del match e messo una pressione costante all’ex Matthew Stafford.
Tutto questo è senza dubbio merito del Coach Dan Campbell che ha portato nell’ambiente entusiasmo e sicurezza nei propri mezzi. Alla sua terza stagione sulla panchina dei Lions ha centrato la prima vittoria ai playoff che ormai mancava da tempo immemore.
Il suo atteggiamento aggressivo nel giocare anche quarti down lunghi e da posizioni pericolose di campo sono senza dubbio parte del suo carattere e parte di ciò che ha voluto trasmettere ai suoi ragazzi, ovvero coraggio e orgoglio.
I Rams escono sconfitti, seppur di pochissimo, ma consapevoli che avrebbero dovuto concretizzare meglio alcuni drive che nella ripresa stavano per portarli avanti nel punteggio dopo aver passato tutto l’incontro ad inseguire.
Va reso merito al WR Puka Nacua che ancora una volta si è dimostrato fenomenale per come si batte in campo superando i vari placcaggi ed è incredibile la sua capacità di ricevere in ogni situazione. Purtroppo per lui si deve accontentare di aver battuto il record di yard ricevute per un WR Rookie in una sfida di playoff. Chiude così la sua prova con 9 ricezioni per 181 yard e 1 TD.
La sfida che si è giocata a Detroit è stata sicuramente la più equilibrata finora (quando scrivo mancano ancora le 2 partite del lunedì) e quanto meno c’è stata l’incertezza fino a pochi minuti dal termine del match, cosa che non si può certo dire per le altre partite.
Green Bay Packers at Dallas Cowboys 48 - 32
Vergognosa, non uso mezzi termini per descrivere la prestazione dei Cowboys contro i Packers.
Credo che sia giunto il momento per far piazza pulita in quel di Dallas, licenziando tutto il coaching staff. Dando il benservito anche al signor Dak Prescott, che alla sua ottava stagione non può lanciare 2 intercetti nei primi 4 drive di una partita di playoff.
Non è concepibile sbagliare in questo modo l’ennesima partita di playoff dopo un’altra buona stagione regolare.
Una delle migliori difese della lega che si è fatta ridicolizzare dai giovani ragazzi dei Packers. Sì perché va ricordato che Green Bay in piena fase di ristrutturazione ha il roster più giovane della NFL e nonostante ciò sono andati a vincere in casa dei Cowboys sfornando una prestazione eccezionale.
Vanno fatti i complimenti all’Head Coach Matt LaFleur, duramente criticato alla fine della scorsa stagione, ma capace quest’anno di centrare una importantissima vittoria contro Dallas ai playoff e rendere vincente una stagione iniziata con i mille dubbi su Jordan Love. Proprio il QB di Green Bay ha risposto presente sul campo, chiudendo alla grande la stagione regolare e piazzando 3 TD Pass alla sua prima partita in postseason.
Va detto che Dallas non è stata perforata solo sul passing game, ma anche e forse soprattutto con le corse di un eccezionale Aaron Jones. Per il RB dei Packers 21 portate per 118 yard e 3 TD.
Il punteggio finale non deve trarre in inganno, perchè è stato solo mitigato nel finale, ma a 10 dal termine i Cowboys erano sotto per 48 a 16.
Pittsburgh Steelers at Buffalo Bills 17 - 31
Doveva essere un match dal finale già scritto e in parte lo è stato. Nonostante una ottima partenza dei Bills, favorita anche dai turnover commessi dagli avversari, gli Steelers sono stati capaci quantomeno di rientrare in partita ad inizio del 4° quarto. Non che il destino della sfida sia stato mai in dubbio però Pittsburgh ha fatto quanto possibile per salvare almeno l’onore.
Buffalo ha condotto una prova eccezionale scendendo in campo con lo spirito giusto nonostante fossero strafavoriti.
La prova di Josh Allen è stata ottimo con 3 TD Pass e il Touchdown su corsa da 52 yard ad impreziosire le sue statistiche.
I Bills hanno chiuso con 22 primi down equamente divisi tra corse e passaggi, idem anche per le yard guadagnate quasi uguali sia via aria che terra. Certo a Pittsburgh mancava TJ Watt, che sicuramente avrebbe reso la pass rush ben più incisiva, ma non avrebbe, credo, spostato gli equilibri del match.
Buffalo è entrata in forma solo nel finale di stagione e questo potrebbe essere la chiave per portare Allen e compagni finalmente fino al Super Bowl. La sfida contro Kansas City nel divisional è l’occasione per avere la rivincita della partita persa nella stagione 2021. In quel caso i Chiefs vinsero il coin toss e nel primo drive riuscirono a segnare con TD Pass di Mahomes per Kelce, senza che i Bills potessero ribattere per la (stupida) regola degli Overtime NFL che non consente un possesso ciascuno, come invece accade nel College Football.
Miami Dolphins at Kansas City Chiefs 7 - 26
Parlare di resurrezione dei Chiefs o di franchigia che si accende ai playoff è quanto meno azzardato.
Kansas City ha sì giocato una buona partita, ottima se parliamo della difesa, ma in attacco i problemi c’erano e sono rimasti.
Senza dubbio, nella glaciale sfida contro i Dolphins, essere andati subito avanti ed aver trovato un ottimo running game con Pacheco ha agevolato la loro partita. Restano i ben 4 drive dei Chiefs che, giunti in redzone, non hanno trovato i 7 punti del Touchdown, ma solo 4 field goal e se fosse stato più in partita l’attacco di Miami forse Mahomes e soci non avrebbero avuto vita così facile.
Patrick Mahomes, nonostante non abbia espresso numeri straordinari (23 su 41 nei completi, 262 yard su Pass e 1 TD), ha saputo comunque restare lontano da errori che avrebbero riaperto la sfida e soprattutto conquistare un paio di primi down con delle ottime Rush, come nel caso di quella da 28 yard.
Non so quanto sia merito della difesa dei Chiefs o demerito dell’attacco dei Dolphins, ma la prestazione della squadra di McDaniel è sicuramente stata inguardabile.
Possiamo trovare mille attenuanti, ma il running game non ha funzionato mai durante l’incontro ed è stato praticamente abbandonato fin da subito. Il passing game è stato troppo conservativo anche quando la partita avrebbe preteso ben altro atteggiamento.
Qui la mia critica pesante va a McDaniel che non ha avuto gli attributi per provare più spesso il profondo o, nella prima parte, di trovare soluzioni più varie per far girare il running game.
Nel complesso la difesa di Miami merita la sufficienza, per lo meno per aver fermato ben 4 volte i Chiefs una volta giunti in redzone.
Per Miami si tratta della sesta sconfitta consecutiva ai playoff e l’ultima vittoria in postseason risale ormai ad oltre 20 anni fa, quando nella stagione 2000 vinsero agli overtime per 23 a 17 sui Colts di un giovane Payton Manning.