NFL: Conference Championship - Analisi e Commenti
Detroit Lions at San Francisco 49ers 31 - 34
I 49ers con una grande prova di carattere agevolata da episodi chiave, durante il 3° quarto, che permettono loro di ribaltare il match e conquistare così un posto al Super Bowl LVIII.
I Lions dopo un primo tempo praticamente perfetto, non hanno saputo riprendersi quando gli episodi hanno cambiato l’inerzia della partita.
È stata una sfida dai due volti, con i primi 2 quarti dominati dal running game di Detroit che è riuscita ad andare a segno in ben 4 dei 5 drive condotti e sempre con azioni via terra. 3 TD di pregevole fattura che portano la firma del WR Williams, e dei RB Montgomery e Gibbs. Contemporaneamente la difesa dei Lions sembrava aver preparato alla perfezione la partita, riuscendo a fermare quasi completamente tutte le numerose armi a disposizione dei 49ers.
Il risultato di 24-7 alla fine del primo tempo lasciava molte poche speranze a San Francisco di poter rimettere in piedi l’incontro.
Dopo il primo drive del secondo tempo che aveva portato solo 3 punti per i 49ers, i Lions erano giunti fino alle 28 yard avversarie e quando fermati sul 4° e 2, il solito carattere aggressivo del Coach Dan Campbell ha scelto per giocare la conversione, non riuscita, invece di un abbastanza agevole Field Goal da 45 yard.
Il momento chiave del match arriva a metà del 3° periodo, quando un lancio di Brock Purdy, di circa 50 yard, viene quasi intercettato dal CB Kindle Vildor, la palla però gli sfugge dalle mani e finisce in quelle del WR Brandon Aiyuk che completa un passaggio che risulterà decisivo. Ancora Aiyuk è chiamato in causa per chiudere con un TD il drive del - 7.
A questo punto Detroit dovrebbe continuare a giocare come fatto finora, ma al primo play il RB Gibbs commette il fumble che restituisce l’ovale nuovamente a San Francisco. Con sole 24 yard dalla endzone i 49ers impiegano pochissimo per trovare un altro Touchdown che significa parità 24 a 24.
Da quel momento i Lions sono completamente allo sbando, consapevoli di aver gettato il match nonostante il grande vantaggio di pochi minuti prima e 2 drive si concludono con un punt e con un turnover on down. I Niners invece spingono sulle ali dell’entusiasmo ed allungano a +10 grazie ad un Field Goal prima, ed un TD poi.
Con 3 minuti che restano sul cronometro l’attacco di Detroit confeziona finalmente il primo drive positivo del secondo tempo, chiudendo con il TD Pass di Goff per il WR Jameson Williams.
Il tempo sul cronometro però è quasi terminato e con 56 secondi i Lions provano l’onside kick, ma il pallone viene recuperato del TE Kittle, e comunque c’era la flag per tocco prima delle 10 yard di un giocatore di Detroit che avrebbe comunque reso vano il tentativo disperato di recupero.
Da spettatore neutrale, c’è comunque tristezza nel veder uscire sconfitti i Lions dopo una prima parte che ha rasentato la perfezione.
Si può dire che Detroit abbia peccato di inesperienza? Non so, sicuramente gli episodi sono stati determinanti e una volta cambiata l’inerzia della partita i Lions non sono più riusciti a ripetere sul campo le stesse giocate del primo tempo.
Per San Francisco una rimonta quasi leggendaria, che porta i nomi di Brandon Aiyuk, CMC, e Deebo Samuel. Va elogiato anche e soprattutto Brock Purdy, che ha dimostrato carattere, nonostante una prima fase con molti errori, capace di guidare l’attacco anche con decisive corse personali oltre che ottimi passaggi nel finale.
Una stagione oltre ogni più rosea aspettativa per Detroit che però si chiude con un finale amaro. C’è la consapevolezza di aver dimostrato di essere un’ottima franchigia, capace di togliersi quell’etichetta di squadra perdente sempre e comunque in stagione. Dan Campbell ha portato orgoglio e convinzione nei propri mezzi. L’ Offensive Coordinator, Ben Johnson ha dato un gioco a tratti devastante nel running game e di grande varietà di chiamate. Non è stato da meno il DC Aaron Glenn che aveva ben preparato anche questa partita e per più di 2 quarti aveva imbrigliato le tante opzioni offensive dei 49ers.
Purtroppo è probabile che entrambi i Coordinator vadano via da Detroit per andarsi a prendere un ruolo di Head Coach, forse mettendo fine a questi bellissimi Detroit Lions, a cui vanno i più sinceri complimenti.
San Francisco andrà così a giocarsi il Super Bowl contro Kansas City, nel rematch del Super Bowl LIV. Il primo vinto dai Chiefs nell’era Mahomes. Hanno il talento per farcela, ma devono scendere in campo fin dal primo minuto e non potranno permettersi di chiudere con un passivo di 14 punti contro i Chiefs, troppo esperti per permettere simili rimonte.
Kansas City Chiefs at Baltimore Ravens 17 - 10
Per la quarta volta negli ultimi 5 anni i Chiefs conquistano l’accesso al Super Bowl. Lo fanno dopo una partita che gli ha visti fermare i favoriti Ravens con una solida prestazione difensiva e affidandosi, in attacco, ancora una volta al talento di Patrick Mahomes e di Travis Kelce.
Baltimore esce sconfitta soprattutto per i loro errori ad un passo dalla endzone. A volte episodi dovuti alla grande prova difensiva dei Chiefs, come in occasione del fumble forzato dal fenomenale CB L'Jarius Sneed su Zay Flowers a mezza yard dal Touchdown, oppure come il gravissimo errore di Lamar Jackson in occasione dell’intercetto lanciato, quando il ricevitore era in tripla copertura.
Una partita per certi versi strana, se si considera che dopo soli 5 minuti del 2° quarto erano già 14-7 e quindi nei restanti quasi 3 quarti sono arrivati solo 3 punti per parte e ben 15 drive complessivi senza segnature. Se da parte Kansas City il vantaggio poteva indurre a non forzare, da parte Ravens era doveroso fare di più.
Come detto in 2 occasioni sono arrivati ad un passo dal TD che avrebbe riaperto la sfida, ma se il Fumble di Zay Flowers io non lo condanno, sia perché il ragazzo è un rookie e su di lui Baltimore ha riposto tutto il peso del gioco aereo e ha comunque ripagato con una stagione stupenda e con un TD anche nell’AFC Championship, sia perché gran parte del merito del fumble è dell’intervento stupendo fatto dal CB Sneed.
Tutt’altro giudizio va invece sulla prestazione di Lamar Jackson, che dopo un’ottima stagione regolare si è dimostrato inconsistente nel grande appuntamento. Il fumble prima e l’intercetto poi sono 2 errori che, mi dispiace, ma non si possono accettare da uno che chiede e ottiene un contratto da 260 milioni di dollari per 5 stagioni. Penso, come per altri giocatori, che prima debbano arrivare i risultati e poi i contratti stellari e non il contrario.
Su Lamar non voglio passare per un suo detrattore ed è inutile la diatriba, stupida, se sia un RB vestito da QB o un grande passer. Perché a mio modo di vedere sono 2 punti di vista faziosi entrambi, in quanto Lamar non ha nel passaggio la sua arma migliore o almeno non è quella che lo fa essere un top 5 della lega, né è giusto definirlo un RB perché è semplicemente un’idiozia. Detto questo però la sua è stata una prova negativa anche quando non ha sbagliato, ma è stato comunque preso dalla pass rush avversaria ed in più di un’occasione si è ritrovato a correre indietro senza una ben precisa idea di cosa fare. Che sia un QB che spesso soffre i Blitz non è cosa nuova, ma alla sua sesta stagione in NFL vorrei che certi aspetti fossero migliorati.
Negli USA si fa spesso ricorso alla distinzione tra vincenti e perdenti ed in questo caso Lamar Jackson sta piano piano scivolando verso la seconda opzione. 6 partite di playoff e il verdetto è di 2 vittorie e 4 sconfitte.
Una difesa, quella dei Ravens, che ha comunque fermato i Chiefs per tutto il secondo tempo impedendo loro anche solo un field goal, è chiaro che ciò che più è mancato nella seconda parte è stato l’attacco. Se contro i Texans Jackson aveva chiuso con 4 TD totali di cui 2 su corsa è evidente che ieri dal signor Lamar ci si doveva attendere di più. Puntare il dito su Flowers è ingiusto, e al massimo ci può stare una tirata d’orecchie per la flag per taunting.
I Chiefs alla fine, dopo una stagione sottotono, hanno cambiato passo dimostrandosi ancora una volta la franchigia migliore di quest’ultimi anni. Si sono affidati alle preziose ricezioni di Kelce e ai lanci di Mahomes per mettere a segno i punti necessari a vincere, il resto è arrivato grazie alla difesa che ha saputo, come spesso fatto quest’anno, vincere la partita.
Mio pensiero personale è che molti dei Top Players dei Chiefs, Mahomes e Kelce su tutti, durante la stagione non si siano mai veramente impegnati, vedere come giocano e vincono queste sfide di playoff mi fa supporre questo, perché un cambio così di mentalità e di gioco non si può fare in un click.
Detto questo Kansas City si andrà a giocare con merito il Super Bowl LVIII contro San Francisco, e sono curioso di scoprire se hanno ancora del margine, soprattutto in attacco perché contro i 49ers non credo che si potrà vincere e portarsi a casa l’anello senza superare i 20 punti.
Fabio “Bembo” Bertini - L’intercetto.it