Bill Belichick, Nick Saban e Pete Carroll: la fine di un’Era
Ho pensato tutto il giorno su come scrivere un articolo che possa parlare di Bill Belichick che lascia i New England Patriots dopo 24 stagioni e 6 Super Bowl vinti. Stessa cosa per il ritiro di Nick Saban dal football dopo le 17 stagioni ad Alabama e i 6 Titoli Nazionali vinti con i Crimson Tide più quello a LSU nel 2003. Ho concluso che non so bene cosa scrivere, ovviamente si possono elencare i loro successi, i record e le straordinarie stagioni alla guida delle loro squadre, ma il rischio di risultare banale o non all’altezza è elevato. Quindi scriverò così, a getto.
Iniziamo dalla NFL e Coach Belichick. Per chi come me ha iniziato a seguire il football negli anni 2000 (per la precisione nel 2001) è difficile pensare a dei Patriots senza Belichick e viceversa. Quella felpa, quel “ghigno” sempre tra il contrariato e l’infastidito sono l’immagine che per più di 20 anni ha dominato nella NFL. Adorato da molti e odiato da tanti, perché i vincenti dividono in questo modo. Il suo era un football semplice, ma allo stesso modo ineguagliabile come le sue squadre. Una visione del football forse un po’ passata, ma capace di dominare quasi ininterrottamente per 2 decadi. Certo l’altra immagine è di Tom Brady, perché erano come una cosa sola quando si pensava alle vittorie di New England. Sarebbe riduttivo e stupido pensare che le sue vittorie fossero dovute esclusivamente al suo QB e se uno lo pensa forse non ha visto i primi Super Bowl vinti. È lì, più che in ogni altro momento, che l’impatto di Bill è stato più forte, quello che poi ha dato il là ad una delle dinastie più vincenti delle sport americano e non solo.
Inutile dire quanto fosse fastidioso sentire i “guru” o presunti tali che quasi gioivano nel vedere i Patriots in stagioni negative. Premetto che non sono tifoso dei Pats, anzi in molti Super Bowl che hanno giocato simpatizzavo per i loro rivali, non avendo una franchigia del cuore. Però per Belichick ho sempre avuto il massimo rispetto e la più grande ammirazione, per un Coach capace di restare vincente anche in epoche diverse, perché è innegabile che il football sia cambiato e molto durante i suoi anni ai Patriots.
Voglio però vedere questa fine come un nuovo inizio, per osservare cosa è ancora capace di dare al football Bill Belichick.
Non sappiamo ancora quale sarà la sua prossima franchigia e in quale situazione si troverà a ripartire, ma onestamente penso che a New England non ci fossero più pagine bianche sulle quali scrivere. Quindi ben vengano altri 3/4/5 anni di Belichick alla guida dei Falcons, oppure Chargers o perché no Bears. Butto li franchigie possibili, ma non si può sapere chi voglia prendere, per ripartire, una leggenda vivente.
Giusto per ricordare, ma non è necessario perché semplici numeri non servono ad elevare la già maestosa carriera di Belichick.
Nella sua carriera come Head Coach ha vinto: 6 Super Bowl, 3 Coach of the Year, 9 Conference AFC, 17 titoli di division, 31 partite ai playoff e 302 di regular season.
Grazie Coach!
Quello che è stato Bill Belichick per la NFL possiamo dire che, in periodi simili, lo è stato Nick Saban per il College Football.
A parte il successo nel 2003 con LSU e la sfortunata e breve parentesi in NFL con i Miami Dolphins, è ad Alabama che la leggenda di Nick Saban ha raggiunto i vertici maggiori, creando una vera e propria Era d’oro nel programma di Alabama. Sia chiaro i Crimson Tide erano già uno dei programmi migliori nel panorama collegiale, tra cui l’Era migliore fu tra il ‘60 e ‘70 sotto la guida di Paul "Bear" Bryant. Come per Belichick anche per Nick Saban non sono solo i numeri a definirlo come Coach.
L’ultima stagione, ad esempio, ha dimostrato come Saban, seppur con una squadra senza grandi talenti, abbia saputo trasformare quella che sarebbe potuta essere una mediocre stagione in un’annata quasi vincente. Vincendo ancora un’ultima volta la SEC (miglior conference della NCAA Football) e sfiorando il successo nella semifinale di playoff arrivando a perdere (agli Overtime) con quelli che poi sarebbero stati i campioni nazionali, ovvero i Michigan Wolverines.
Ha dimostrato la capacità di trasformare giocatori di talento, ma grezzi, in veri e propri gioielli anche una volta approdati in NFL. Non a caso sotto la guida di Nick Saban da Alabama sono usciti 44 giocatori scelti al primo giro del Draft.
I numeri per Coach Saban sono i seguenti: 7 Titoli Nazionali, 11 Titoli della SEC, 2 AP Coach of the year, 292 vittorie nel College Football, 19 Bowl vinti, 4 giocatori sotto la sua gestione hanno vinto l’Heisman Trophy, zero stagioni con record negativo in 28 nel college football, 109 settimane al comando della AP Top 25.
A confronto con Belickick per la NFL e Saban per il College Football, Pete Carroll non ha numeri leggendari, ma è sicuramente un pilastro del football a 360 gradi.
Sì perché Coach Carroll ha saputo, a differenza degli altri 2, vincere sia nel College Football, con 2 Titoli Nazionali per la Associated Press (AP), e 1 Super Bowl XLVIII con i Seattle Seahawks, con i quali ha ricoperto il ruolo di Head Coach per 14 stagioni. Se da un lato Carroll ha portato ai massimi livelli i Seattle Seahawks tra il 2012 e il 2020, io (e mi dispiace) lo ricorderò sempre per il Super Bowl perso all’ultima azione nel Super Bowl XLIX quando su un 2°e Goal, con 26 secondi e 1 timeout a disposizione, ad una sola yard dalla Endzone e pur avendo il miglior Running Back dell’anno ovvero Marshawn Lynch, arrivò la chiamata per il passaggio di Russell Wilson per Ricardo Lockette. La chiamata fu si fatta dall’offensive coordinator Darrell Bevell, ma è evidente che il consenso avuto dall’Head Coach per la giocata decisiva del Super Bowl fu determinate. Da fan di Marshawn Lynch non ho mai perdonato quella chiamata e per me Pete Carroll non sarà mai il Coach del Super Bowl XLVIII vinto, ma quello che perse il SB XLIX. Poi per il resto massima stima, anzi è sempre apparso un Coach divertente, simpatico e intelligente, ma come detto questi sono i miei ricordi.
Fabio “Bembo” Bertini - L’intercetto.it