NFL Playoff - Wild Card Weekend
Risultati e Commenti
Dallas Cowboys 31 at Tampa Bay Buccaneers 14
Niente miracolo da parte di Tom Brady. I suoi Buccaneers non sono riusciti a cambiare passo per i playoff e la squadra, che a fatica era giunta alla postseason grazie ad una division mediocre, esce mestamente sconfitta dai Cowboys.
Stupenda prestazione, invece del QB Dak Prescott che si toglie le critiche di dosso con 5 TD, di cui 4 su passaggio e uno su corsa.
Giusto nei primi 2 drive Dallas ha avuto delle difficoltà a contenere la pass rush dei Bucs, ma con una OL a 6 elementi ha saputo ridare a Prescott la giusta protezione per iniziare a far muovere la catena.
Dopo 3 TD nei primi due quarti e nessun punto subito si era già capito che non ci sarebbe stata storia, in questo che è sicuramente stato il peggior incontro, in termini di spettacolo ed equilibrio, di questo turno di playoff.
Curioso il record NFL, tutt'altro che positivo, del Kicker di Dallas Brett Maher, con 4 Extra Point sbagliati di seguito. Per fortuna sua e dei Cowboys non è stata una partita punto a punto, altrimenti come minimo sarebbe stato costretto a tornare in Texas a piedi dalla Florida. Brett Maher in stagione aveva un 50 su 53 dagli XP, 90% nei FG e con il più lungo da 60 yard, quindi stat di tutto rispetto.
Se mi dilungo sulle statistiche del Kicker è segno che della sfida ci sia molto poco da scrivere, infatti è stato ben evidente il divario tra i 2 team. Solo nel finale sono arrivate yard per i Bucs, ma solo grazie ad una difesa dei Texani meno attenta a coprire il corto e più impegnata a non farsi colpire sul profondo.
Baltimore Ravens 17 at Cincinnati Bengals 24
Vittoria sofferta per i Bengals, che trovano nei Ravens, orfani di Lamar Jackson, dei degni contendenti. "Ai punti" avrei assegnato la vittoria a Baltimore, per la loro prova difensiva eccezionale, non è affatto semplice tenere Burrow e il gioco aereo di Cincinnati ad appena 200 yard lanciate. Le coperture, spesso in Cover, dei Ravens hanno tolto all'attacco dei Bengals la loro arma migliore, ovvero il passing game per Ja'Marr Chase e Tee Higgins.
Tant'è che i playoff sarebbero potuti proseguire per Baltimore, non fosse per i pochi centimetri che non hanno permesso, a Tyler Huntley, di oltrepassare la linea della goal line prima di perdere l'ovale.
I Ravens erano giunti ad una yard dalla endzone, durante l'ultimo quarto, a quel punto il QB Huntley ha provato a saltare la linea di Cincinnati e della goal line per il TD che avrebbe portato al 24-17 Baltimore. Questione di centimetri e il QB viene stoppato da Germaine Pratt, poi Logan Wilson riesce a strappare l'ovale dal possesso di Huntley. Rapido è il DE Sam Hubbard a raccogliere la palla e ritornare per 98 yard fino alla endzone per il TD che cambia in modo decisivo l'esito della partita.
Nei successivi minuti la difesa di Baltimore continua a fermare Joe Burrow, ma per l'attacco dei Ravens non ci sarà più un'occasione così nitida di ritornare ad un passo dal TD. Anche se nell'ultimo play del match un passaggio disperato nella endzone è per poco mancato, dopo una serie di tocchi, dalle mani del WR James Proche II.
Alla fine i Bengals accedono ai Divisional grazie alla difesa e non per merito dell'attacco, chi l'avrebbe detto...
Miami Dolphins 31 at Buffalo Bills 34
Non ci sarebbe dovuta essere storia in questa partita, vista l'assenza del QB di Miami Tagovailoa, ed invece i Dolphins, anche grazie ad una brutta prova dei Bills, se la giocano quasi ad armi pari contro la corazzata di Buffalo.
I Bills erano partiti subito forte, portando il punteggio sullo 0 a 17 ad inizio del secondo quarto. A quel punto, come spesso capita a Josh Allen e compagni, il calo di concentrazione riporta i Dolphins sotto grazie a 2 intercetti lanciati dal QB di Buffalo. Inaspettatamente si va all'intervallo sul 17 a 20.
Il terzo quarto parte con il sack su Allen che perde palla e Zach Sieler recupera l'ovale e lo riporta in endzone per il clamoroso vantaggio Dolphins per 24 a 20.
Miami rientra con un altro Touchdown, ma una volta sul 31 a 34 una serie di punt da parte di entrambe le squadre vanno a congelare il risultato finale.
Buffalo dopo aver rischiato di uscire clamorosamente dai playoff, contro una franchigia che scendeva in campo con il terzo QB (che Purdy a parte non è un vantaggio...), deve necessariamente evitare tali errori di concentrazione e non solo se non vorranno gettare al vento l'ennesima postseason dopo una stagione trionfale.
Certamente Skylar Thompson non ha fatto una buona partita, 2 intercetti e un misero 18 su 45 nei passaggi, ma ieri non è stato aiutato nemmeno dai WR quando sia Tyreek Hill che Waddle, in più di un'occasione, hanno commesso dei drop clamorosi. Un Match che alla fine lascia l'amaro in bocca ai tifosi di Miami, ma onestamente hanno fatto ben più di quello che ci si aspettava da loro.
New York Giants 31 at Minnesota Vikings 24
Upset sfiorati in questo turno di playoff ce ne sono stati diversi, ma Minnesota, a differenza degli altri, non è poi riuscita a riacciuffare l'incontro. Certamente i Vikings hanno deluso le attese, soprattutto in attacco, ma sarebbe disonesto non sottolineare i grossi meriti dei Giants. La franchigia di New York ha messo sul campo una prestazione solidissima della difesa, oscurando il WR Justin Jefferson e fermando diverse volte Minnesota nei terzi down.
Grande prova del QB dei Giants, Daniel Jones, che ha lanciato per 301 yard con 2 TD Pass, e corso per 78, chiudendo down decisivi con corse personali e ottimi lanci. Un QB che da 4 anni vive nella mediocrità, ma che domenica ha stupito. Complimenti.
Per Minnesota è una doccia fredda questa uscita dai playoff. Dopo una stagione da 13 vittorie, con grandi prestazioni come contro i Bills, escono mestamente dimostrando, ancora una volta, come la postseason sia spesso un capitolo a parte dove quanto fatto tra settembre e dicembre vale giusto per l'assegnazione del campo di gioco.
Seattle Seahawks 23 at San Francisco 49ers 41
Successo perentorio dei 49ers, che per quasi tutto l'incontro hanno fatto vedere le loro qualità eccezionali sia in attacco che in difesa. I Seahawks, dopo un brutto primo quarto, avevano dato segnali incoraggianti nel secondo periodo, chiudendo addirittura il primo tempo avanti per 17 a 16.
Nella ripresa San Francisco ha ripristinato gli equilibri, chiudendo il gioco di Seattle grazie ad un fumble ed un intercetto. Nel mentre l'attacco guidato da Purdy ha messo a segno 3 TD consecutivi che hanno permesso ai 49ers di prendere il largo.
A Proposito di Brock Purdy, ormai idolatrato a livelli assurdi, va detto che alla sua prima ai playoff non ha subito la pressione e ne è uscito ancora una volta da vincente.
Onestamente però non mi sento ancora di paragonarlo a QB che hanno carriere e palmares di un certo spessore. Penso sia un ragazzo intelligente che sa di essere nella giusta squadra, dove può far ottimi numeri senza dover per forza provare lanci rischiosi. Le difese avversarie hanno così tante soluzioni a cui dover pensare che inevitabilmente lasciano dei vuoti. Varchi che giocatori come Deboo Samuel o Christian McCaffrey sanno sfruttare alla perfezione, ed ecco che pass da 5 yard diventano poi da 75, perché Deboo si crea il big play sfuggendo lungo la sideline con le secondarie dei Seahawks ad annaspare. Con questo non voglio dire che Purdy non possa diventare un QB d'Elite della NFL, ma che per adesso, ci andrei piano con certi paragoni. Certamente nel passaggio su Jennings o nel pass sulla conversione da 2 ha dato prova di capacità non banali. Resto però dell'idea che in un altro attacco troverebbe difficoltà ben maggiori. Se fossi un tifoso di San Francisco avrei elogi maggiori da fare a Nick Bosa,
Deboo Samuel
e
McCaffrey
.
Los Angeles Chargers 30 at Jacksonville Jaguars 31
L'inizio del match è targato Chargers, soprattutto per i 4 intercetti che il QB di Jacksonville, Trevor Lawrence, lancia nel primo tempo. Los Angeles grazie a questi turnover riesce a segnare 3 TD e 2 Field Goal sfruttando anche le ottime posizioni di campo. Grande impatto sulla partita per il CB Asante Samuel Jr. che mette le proprie mani su 3 dei 4 intercetti di Lawrence.
Nel finale del secondo quarto arriva il primo acuto dei Jaguars, che si portano a meno 20 sul 27 a 7.
Il secondo tempo è tutt'altra storia. Trevor Lawrence non sbaglia più, e con passaggi più sicuri, trova il giusto ritmo ai drive di Jacksonville. La difesa dei Chargers sembra in balia, e senza dei turnover non hanno molto da opporre all'attacco avversario.
Basterebbe solo qualche punto da parte di Justin Herbert per chiudere le speranze di rimonta della franchigia della florida, ma senza la giusta protezione, il QB di LA va in crisi, i punt si susseguono e solo un drive ad inizio del 4° quarto sembra portare gloria. Peccato che il field goal da 40 yard, che poi si rileverà decisivo, viene calciato a lato dal Kicker Cameron Dicker.
Con 8 minuti Jacksonville costruisce un drive di 70 yard concluso con la ricezione in TD del WR Christian Kirk. Sarebbe 30 a 27 ma, grazie alla flag per unsportsmanlike del difensore dei Chargers Joey Bosa, l'eventuale trasformazione da 2 punti è da una sola yard anziché 2. Ecco che allora i Jaguars ci provano e con Trevor Lawrence trovano i punti per il 30 a 28.
Three and Out nel successivo possesso per LA, palla quindi nuovamente a Jacksonville che con un facile Field Goal da 36 yard porta così, a tempo scaduto, la vittoria ai Jaguars completando una rimonta di 27 punti.
Ultimamente si sono visti diversi comeback, come non ricordare quello dei Vikings sui Colts di ben 33 punti. In questo caso però è diverso. I Chargers si sono trovati avanti per 27 punti sfruttando soprattutto le favorevoli posizioni di campo avute dopo gli intercetti, e la buona difesa dei Jaguars aveva poco per contenere Herbert, ed era anche a corto di fiato visto che per il primo tempo sono praticamente stati sempre in campo. Nel secondo tempo con un'ottima pass rush e fermando spesso le corse di Ekeler, anche dietro la linea di scrimmage, Jacksonville è riuscita a far riavere velocemente la palla al proprio QB. Trevor Lawrence ha dimostrato un gran carattere nel saper resettare la mente dopo 4 intercetti e condurre i suoi verso una rimonta che, anche solo ad inizio dell'ultimo quarto, sembrava impossibile.