L'intercetto.it - NFL e College Football

View Original

Intervista al Tifoso: Philadelphia Eagles

Intervista al Tifoso è la rubrica per dare a voi lettori e a pagine amiche la possibilità di diventare parte attiva di questo blog, penso sia un ottimo modo per interagire con voi.
Sono qui oggi a proporvi l'intervista a Matteo, che insieme a Luca e Gilbo curano la pagina Fly Eagles Fly Italia.
 
D: L'importanza di Jalen Hurts per gli Eagles è fuori discussione, anche i maggiori detrattori si sono dovuti ricredere quando, a causa dell'infortunio, ha dovuto saltare due incontri dai quali sono uscite altrettante sconfitte per Philadelphia.
Quello che più mi preme chiederti è come Hurts sia riuscito a migliorare così tanto rispetto ad un anno fa?
Se sulle corse i suoi ottimi numeri sono rimasti pressoché invariati è sui passaggi che ho visto un giocatore nettamente migliore.
Si è passati da un Passer Rating di 87.2 a 101.6, da 16 TD Pass e 9 intercetti a 22 TD Pass e 6 intercetti e una percentuale di completi che dal 61.3% è arrivata al 66.5% (nella prima stagione era del 52.0%)

R: Ricordo benissimo quando scegliemmo Hurts al secondo giro del Draft 2020. Ci rimasi di sasso soprattutto perchè Wentz era reduce da una stagione molto convincente conclusa con una rincorsa emozionante ai Playoff. Mi sembrava una pick buttata via (anche se mai quando quella di Reagor, arrivata meno di 24 ore prima…). Era evidente che mi sbagliavo sulla pick del QB da Oklahoma. Jalen ha un’etica professionale strepitosa che lo ha visto imparare il mondo NFL nella sua stagione da rookie proprio da un veterano come Wentz, ha saputo sfruttare la fiducia (fondamentale) a lui concessa nel suo year 2 dal Front Office e dal nuovo Coaching Staff guidato da Sirianni ed ha il merito di essersi saputo evolvere nel suo secondo anno da starting QB. Venendo alla tua domanda, rispetto alla passata stagione Jalen ha sicuramente un anno in più da starter di esperienza ed ha un WR corp tra i migliori della lega, cosa che non aveva la passata stagione. L’arrivo del suo amico AJ Brown e la crescita esponenziale di DeVonta Smith e di Goedert hanno fatto il resto. Da non sottovalutare il fatto che per la prima volta in carriera ha potuto contare sullo stesso HC, OC e QB Coach per due stagioni consecutive.

 
D: Per la sfida contro i San Francisco 49ers, se tu potessi togliere un giocatore di attacco e uno di difesa ai tuoi avversari chi sceglieresti?

R: Christian McCaffrey è un giocatore che ho sempre stimato dai tempi di Stanford, passando per quelli a Carolina. Il suo arrivo in questa stagione nella Baia ha implementato il già formidabile gioco di corsa di Shanahan. E’ un giocatore che se sano è tra i top RB nella NFL. Sul versante difensivo avere contro un pass rusher come Nick Bosa è sempre un pericolo, anche se la nostra O-Line col rientro di Lane Johnson è forse la migliore della NFL.


D: Una stagione eccezionale di Philadelphia, quali sono stati i (tanti) punti forti e quali sono ancora i (pochi) punti deboli?

R: Come dicevamo la definitiva consacrazione di Hurts è stata la chiave di volta della nostra stagione. Sicuramente avere 3 skills player sopra le 1,000 yards è stato un altro tributo alla offense di Steichen: AJ Brown è diventato il WR con più yds su ricezione in singola stagione in maglia Eagles, DeVonta ha pure lui superato il muro delle mille yards con un finale di stagione strepitoso, mentre Miles Sanders è stato il primo RB in maglia midnight dai tempi di Shady McCoy a correre per più di 1,000 yards. 
Fenomenale per la nostra difesa è stata la firma di Haason Reeddick, vero spauracchio per le linee offensive avversarie e autore di  una stagione stellare da 16 sack e 5 Forced Fumbles, coronata con l’invito al Pro Bowl e con la selezione nel Second Team All-Pro. Personalmente sono molto contento della stagione del veterano Brandon Graham, finalmente per la prima volta in 13 anni di carriera sopra i 10 sack: considerando i 34 anni e l’infortunio al tendine d’achille della passata stagione credo che sia assolutamente da rimarcare la sua professionalità e la sua leadership all’interno dello spogliatoio. 
Ovviamente non ci sono troppe cose che non mi sono piaciute in questa stagione, una di queste però è stata a volte il game plan messo in pratica dai nostri OC e DC in alcune partite. Steichen si è spesso intestardito sul passing game escludendo per larghi tratti della stagione il gioco di corsa, che invece è un punto di forza del nostro attacco come si è visto nel Divisional contro i Giants. Gannon troppo spesso è stato conservativo nella gestione delle partite, con coverage spesso troppo soft e poco aggressive: quando hai giocatori del calibro di Slay e Bradberry non ti puoi limitare ad aspettare la offense avversaria ma devi anche essere aggressivo. Detto questo stiamo parlando di parentesi di una stagione davvero notevole.


D: Hurts a parte, qual è secondo te il giocatore che ha fatto maggiormente la differenza in questa stagione degli Eagles e di cui non ti vorresti mai privare?

R: Lane Johnson. Come dice Sirianni, Best Tackle in football. Senza Lane la nostra O-Line inizia a vacillare in maniera preoccupante, nonostante possa contare su di un futuro Hall of Famer come Jason Kelce e su un Pro Bowler come Dickerson, oltre che su due  Pro Bowl “alternate” come Seumalo e Mailata. Questo da una dimensione perfetta dell’importanza imprescindibile del Tackle ex Oklahoma, che tra l’altro contro i Giants con uno strappo addominale ha letteralmente dominato la D-Line di New York.


D: Una domanda sul Coaching Staff. Nick Sirianni è alla seconda stagione come HC di Philadelphia, in passato ha ricoperto il ruolo di Offensive Coordinator per i Colts e ancor prima come allenatore dei QB e dei ricevitori ai Chargers.
Insomma era alla sua prima esperienza da Capo Allenatore. Il tuo giudizio, che non può che essere positivo, qual è?

R: Quando Lurie sceglie un HC difficilmente canna la scelta. Ricordo che la firma di Sirianni fu ponderata e arrivò dopo alcune settimane di snervante attesa: tempo ben speso. Sirianni è un giovane Player Coach, amato da tutti i suoi giocatori, per il quale si butterebbero nel fuoco. Ha avuto il grande merito di scegliersi uno staff che ha saputo lavorare in maniera eccellente in queste due stagioni, sapendosi migliorare sempre, cosa non facile in una lega ostica come la NFL. Per essere più al centro della partita ha rinunciato anche al ruolo di play-caller a metà della passata stagione: anche questa è stata una scelta non solo di fiducia in Steichen, ma anche di grande maturità e lungimiranza.


D: Una curiosità, (puoi fare gesti scaramantici ) nella stagione 2017, che si concluse con la vittoria del Super Bowl LII, gli Eagles chiusero la Regular Season con un un 13-3 (allora erano 17 i week) e nel divisional vinsero sui Vikings per 38 a 7.
Stagione 2022 chiusa con un 14-3 (per i 18 week) e nel Divisional successo per 38 a 7 contro i Giants
A parte i numeri, ci sono degli aspetti che ricordano gli Eagles vittoriosi del 2017 a quelli di oggi?

R: Come scritto nell’ultimo recap, solo 5 giocatori della squadra di adesso facevano parte di quella che vinse il SB52. Però vedo una similitudine nella granitica coesione dello spogliatoio intorno al proprio HC e QB, il tutto cementato da un GM come Roseman che è lo stesso artefice della vittoria del 2017. Molto curioso il ripetersi del risultato di 38-7, tra l’altro nello stesso giorno del calendario: ricordo che la vittoria sui Vikings è una delle mie partite preferite da quando tifo Eagles. Per il resto difficile fare altri paragoni perchè ogni stagione è un libro che racconta una sua storia. Sul risultato finale preferisco non esprimermi!


D: Per chiudere, la domanda più classica ad un tifoso di football.
Come è nata la tua passione per questo sport, ed in particolare perché proprio i Philadelphia Eagles?

R: La fede sportiva non si sceglie ma è lei che sceglie te. Dopo qualche Super Bowl seguito in maniera profana, nel 2004 ho iniziato a seguire con più passione la NFL. Proprio in quella stagione fui catturato da una Philadelphia guidata magistralmente da Coach Reid, da un QB che adoravo come Donovan McNabb e con un WR spaziale come T.O.
Quella squadra arrivò fino al Super Bowl, perdendo però contro New England, nonostante una partita stellare proprio di un Owens con una caviglia a mezzo servizio. La mia passione per gli Eagles non si è più fermata grazie anche a giocatori che ho letteralmente venerato come Vick, Desean Jackson, Wentz, Shady, Ertz, Malcom Jenkins e tanti altri, fino ad arrivare ai giorni nostri con i vari Cox, Kelce, Lane Johnson, Brandon Graham, Hurts, DeVonta, AJ, Goedert e Slay . Concludo dicendovi che la gioia più grande è arrivata proprio nel SB52. Un’emozione fantastica.
 
 
Ringrazio per la disponibilità, l'interessante e ricca di spunti intervista Matteo, Luca e Gilbo. Vi invito a visitare le loro pagine sui Philadelphia Eagles a questo indirizzo:  https://linktr.ee/flyeaglesflyitalia
 
In questo caso un Fly Eagles Fly è doveroso. 
 
Intanto ti ringrazio a nome mio, di Luca e Gilbo per l'opportunità, speriamo in futuro di averne altre!
 
Matteo

Nota:

Se siete interessati a parlare della vostra squadra e vi piacerebbe rispondere a qualche domanda, non esitate a contattarmi attraverso i canali social oppure tramite mail a: bembofootball@gmail.com